Naviga




Servizio fitosanitario (continua)

Il sistema economico mondiale è interessato da rapidi e intensi mutamenti nei processi e nei prodotti. Il consolidamento sul mercato mondiale di aree produttive emergenti, la rapidità dei trasporti, l'abbattimento delle barriere doganali, il turismo internazionale e il decentramento produttivo, hanno comportato un forte incremento negli spostamenti di persone e merci a livello internazionale.
Gli intensi rapporti economici che hanno portato alla globalizzazione dei mercati hanno incrementato in modo esponenziale il rischio di importare in nuovi territori temibili organismi nocivi estranei, precedentemente confinati dall'isolamento geografico dei continenti o dalle barriere naturali.
La loro nocività è determinata dall'assenza di forme di controllo naturale nelle aree di nuova introduzione in associazione alla scarsa resistenza/tolleranza delle piante ospiti.
Tali organismi esotici possono quindi diffondersi con effetti devastanti per la tutela delle coltivazioni e la stabilità degli ecosistemi, con conseguenti ingenti danni economici.

Quadro normativo di riferimento

A livello internazionale l'Italia aderisce alle seguenti organizzazioni per la protezione delle piante:
*    International Plant Protection Convention (IPPC);
*    European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO);
*    World Trade Organization (WTO);
La direttiva 2000/29/CE del Consiglio dell'8 maggio 2000, concernente "misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità", stabilisce il regime fitosanitario comunitario e specifica le condizioni, le procedure e le formalità, in materia fitosanitaria, alle quali sono soggette le importazioni o i movimenti di vegetali e di prodotti vegetali nella Comunità in conformità con le norme e gli obblighi internazionali in materia fitosanitaria.
In Italia l'organizzazione del Servizio fitosanitario nazionale e i relativi ambiti di competenza, in accordo con la normativa fitosanitaria europea, è definita dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214 (da ultimo modificato con D.Lgs. 09 aprile 2012, n.84). Specifici piani di lotta obbligatoria costituiscono gli strumenti utilizzati per eradicare o contenere gli organismi nocivi da quarantena.

Organizzazione del Servizio Fitosanitario Nazionale

Prendendo spunto dalla necessità di recepimento della direttiva 2002/89/CE, che ha modificato la Direttiva 2000/29/CE introducendo, tra le altre cose, nel regime fitosanitario comunitario i meccanismi di giustificazione scientifica e di equivalenza per il rispetto dell'Accordo SPS, nonché nuove norme in materia di controlli all'importazione, si è deciso di aggiornare l'organizzazione del Servizio Fitosanitario Nazionale, adottando il decreto legislativo 19 agosto 2005,n.214.
Oltre ad abrogare la legge n. 987/31, tale decreto ha ridefinito le regole per l'intero settore, aggiornato le competenze del Servizio fitosanitario centrale e dei Servizi fitosanitari regionali (link esterno), quali componenti del Servizio Fitosanitario Nazionale, istituito il Comitato fitosanitario nazionale, con compiti tecnici consultivi e propositivi per il settore, nonché la Rete laboratoristica nazionale.

Il Servizio fitosanitario centrale si avvale del Comitato fitosanitario nazionale composto da un presidente responsabile, dai responsabili dei servizi fitosanitari regionali e da un segretaario. Fornisce le norme applicative e standard tecnici ai Servizi fitosanitari regionali. Ha interazione con la FAO, la UE e OEPP/EPPO.
torna all'inizio del contenuto