Comunicati stampa

La sfida alimentare globale e il ruolo centrale dell'Italia
(29/05/2014)
Intervento del Ministro delle politiche agricole alimentari Maurizio Martina per il quotidiano Corriere della Sera
A meno di un anno dall'Esposizione Universale di Milano, che affronta una delle sfide cruciali per il futuro del pianeta, ovvero quello della nutrizione, è necessario interrogarci sull'eredità in termini di progresso e sviluppo sostenibile che questo appuntamento può e deve lasciare.
Oggi all'Istituto per gli studi di politica Internazionale di Milano abbiamo deciso di chiamare a raccolta alcune delle principali personalità che possono offrire un contributo decisivo a compiere questo percorso.
Come garantire cibo sano, sicuro e sufficiente ad una popolazione mondiale sempre più in crescita? Come affrontare i tre paradigmi della sostenibilità economica, ambientale e sociale, dei modelli di sviluppo? Come affrontare paradossi epocali come il binomio obesità/malnutrizione, sprechi e perdite alimentari o l'utilizzo di materie prime agricole per la produzione di energia? Come trasformare l'utilizzo del cibo nella "cultura del cibo"?
A questo livello deve correre il dibattito fra i Paesi partecipanti ad Expo 2015, poiché solo così potremo contribuire alla discussione che in sede ONU vedrà impegnata la comunità internazionale, per tutto il 2015, nella scrittura dell'agenda di sviluppo destinata ad aggiornare gli obiettivi del Millennio, dove la questione della nutrizione dovrà essere affrontata come la più importante questione geopolitica del pianeta.
La sfida alimentare globale, infatti, è destinata a incidere sempre più profondamente sulle relazioni internazionali dei prossimi anni. Le tensioni tra Stati legate all'approvvigionamento energetico sono ben note, ma acquisiscono maggiore evidenza e potenziale drammaticità quelle per l'acqua, quelle per le terre e i prodotti alimentari. E' necessario quindi ripartire da un punto fondamentale, ovvero quello di riuscire ad assicurare a ogni persona il diritto ad un cibo sufficiente, sano e nutriente e dare seguito all'impegno di sradicare la fame nel mondo, di cui oggi soffrono ancora 870 milioni di persone, con quasi 500 che non hanno accesso all'acqua potabile.
L'Italia può e deve assumere piena consapevolezza della ricchezza delle buone pratiche dei suoi operatori, dell'utilità del nostro know how oggi richiesto in tante regioni del mondo segnate in questi settori da ritardi strutturali. È nostro dovere far si che sia l'intero Paese ad affrontare queste sfide.
Inoltre su questi temi anche l'Europa, questa nuova Europa, deve fare molto. Ma è necessaria anche la pressione e l'azione della società civile, perché è fondamentale incrociare le policies pubbliche con la sfera dei comportamenti e delle domande individuali e collettive: occorre evitare che i processi di omologazione dei gusti sacrifichino le biodiversità e le esperienze locali, occorre proteggere i sapori e le specificità alimentari che sono parte della nostra cultura.
Dopo questo appuntamento proseguiremo la riflessione oltre i nostri confini. I 12 mesi che ci separano dall'inizio di Expo 2015 saranno infatti l'occasione per far giocare all'Italia un ruolo centrale in un processo globale di consultazione per definire valori ed obiettivi comuni che rendano "Nutrire il pianeta , energia per la vita" non solo uno slogan efficace, ma una realtà.
Questo sarà il tema centrale della discussione al Consiglio agricolo europeo informale di Milano di settembre e di un Forum globale dell'Agricoltura che coinvolgerà i Ministri di tutti i 147 paesi partecipanti all'esposizione nel maggio 2015.
L'idea che l'Italia possa essere protagonista di questo sforzo per definire i contorni di un patto per cibo sano, sicuro e sufficiente deve diventare una consapevolezza diffusa e deve impegnare seriamente le istituzioni e la società italiana. Anche perché questo Paese può ritrovare se stesso e la sua rotta solo così. Solo alzando la sguardo.