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Parlamento europeo

Dal 1° dicembre 2009 - con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona - il Parlamento europeo (PE) condivide a tutti gli effetti il ruolo di co-legislatore con il Consiglio anche in materia agricola.

I principali atti comunitari in materia, per poter entrare in vigore, devono cioè essere approvati congiuntamente da PE e Consiglio che agiscono, quasi in una sorta di bicameralismo, in rappresentanza rispettivamente dei cittadini europei e degli Stati membri.

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I lavori al Parlamento europeo

(I resoconti delle riunioni parlamentari sono redatti e pubblicati in ottemperanza all'impegno, assunto dal Governo innanzi al Parlamento italiano nella Relazione programmatica 2011 sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, attraverso il quale l'Esecutivo intende "favorire una più ampia divulgazione dell'attività svolta dalle Istituzioni dell'Unione in ambito agricolo attraverso l'utilizzo di Internet". Essi non esprimono in alcun modo la posizione del Governo italiano sulle questioni trattate dal Parlamento europeo).

ASSEMBLEA PLENARIA

 

A seguito delle elezioni del 23 - 26 maggio 2019, il Parlamento europeo nella sua nuova composizione si è riunito in seduta plenaria nei giorni 2 - 4 luglio 2019 presso la sede di Strasburgo.

In tale seduta  si è proceduto all'elezione, a scrutinio segreto, del Presidente (On. David Sassoli), dei Vice presidenti (in numero di quattordici) e di cinque Questori, tenendo conto di un'equa rappresentanza degli Stati membri e degli orientamenti politici.

Nel corso di tale tornata sono stati eletti anche i membri delle commissioni parlamentari. Per quanto riguarda la Commissione agricoltura e sviluppo rurale (COMAGRI), sono stati indicati 48 parlamentari quali componenti titolari, tra i quali risultano eletti in Italia i seguenti:

-DE MEO Salvatore (PPE - Partito Popolare Europeo) *
-DORFMANN Herbert (PPE)
-DE CASTRO Paolo (S&D - Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici)
-PICIERNO Pina (S&D)
-BIZZOTTO Mara (ID - Identità e Democrazia)
-CIOCCA Angelo (ID)
-GIARRUSSO Dino (NI - Non Iscritti).

Tra i componenti sostituti, invece, sono stati eletti in Italia i seguenti deputati:

-MILAZZO Giuseppe (PPE)
-FERRANDINO Giuseppe (S&D)
-SMERIGLIO Massimiliano (S&D)
-CASANOVA Massimo (ID)
-DONATO Francesca (ID)
-LIZZI Elena (ID) *
-PROCACCINI Nicola (ECR - Conservatori e Riformisti Europei)
-RONDINELLI Daniela (NI).

Si rammenta che tutte le suddette cariche avranno una durata di due anni e mezzo, pari a metà legislatura.

Successivamente, nell'ambito  della COMAGRI di insediamento, svoltasi presso la sede del Parlamento europeo di Bruxelles il 10 luglio 2019, è stato eletto il Presidente della Commissione stessa nella persona dell'On.le Norbert LINS (PPE - Germania), mentre sono stati eletti 2 Vice-Presidenti,rispettivamente l'On.le Francisco GUERREIRO (GREENS/EFA - Portogallo) e l'On.le Daniel BUDA (PPE - Romania); si precisa che nella successiva riunione del 23 luglio 2019 sono stati eletti  i rimanenti 2 Vice-Presidenti ,rispettivamente l'On.le Mazaly AGUILAR (ECR -Spagna) e l'On.le Elsi KATAINEN (RE - Finlandia).

* A seguito dell'uscita del  Regno Unito dall'UE (cosidetta BREXIT),  la composizione del PE si è ridotta da 751 a 705 deputati. Dei 73 seggi liberati, 46 sono messi in riserva per eventuali nuovi Paesi membri dell'UE; i 27 restanti sono stati ripartiti tra i 14 Paesi UE sottorappresentati  - 3 all'Italia - fra cui i due nominativi evidenziati.

Si rammenta altresì che all'inizio della legislatura la Conferenza dei presidenti delibera sulle richieste motivate delle commissioni parlamentari e delle altre istituzioni intese a ricominciare o proseguire l'esame delle questioni decadute al termine della precedente legislatura (quali ad esempio i progetti di relazione o le relazioni stesse già approvate dalle commissioni parlamentari nell'ambito di una procedura legislativa ordinaria, che non siano state adottate dall'Assemblea plenaria come posizioni del Parlamento europeo).

Resoconto ultime sessioni plenarie

PLENARIA DEL 14/17 DICEMBRE 2020


Si informa che, nell'ambito della sessione plenaria del 14/17 dicembre 2020, svoltasi ancora presso la sede del PE di Bruxelles visto il perdurare della situazione di emergenza derivante dalla pandemia di COVID 19,è stata approvata in prima lettura, ai sensi dell'art.59 del regolamento di organizzazione del Parlamento stesso ed a larghissima maggioranza (653 favorevoli, 19 contrari e 22 astenuti), l'allegata risoluzione legislativa riguardante la "Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce disposizioni transitorie relative al sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) nell'anno 2021 e che modifica i regolamenti (UE) n. 228/2013, (UE) n. 229/2013 e (UE) n. 1308/2013 per quanto riguarda le risorse e la loro distribuzione nell'anno 2021 e i regolamenti (UE) n. 1305/2013, (UE) n. 1306/2013  e (UE) n. 1307/2013 per quanto riguarda le loro risorse e la loro applicabilità nell'anno 2021" -relatrice On.le Katainen (cosiddetto regolamento transitorio), integrata con un accordo separato sul "Programma per  lo sviluppo rurale di Next generation UE e dello strumento per la ripresa (recovery fund)" - relatore On.le De Castro: al riguardo si ribadisce la particolare rilevanza che assume l'approvazione da parte del co-legislatore di tale risoluzione, che consente di estendere l'applicazione delle norme esistenti della PAC fino alla fine del 2022, assicurando la continuità dei pagamenti e la disponibilità immediata degli aiuti alla ripresa ed alla resilienza degli agricoltori, produttori e aree rurali attraverso l'incremento dei fondi per lo sviluppo rurale e con le modalità più volte richiamate, oltre che prevedere il rafforzamento delle misure per la gestione del rischio, la proroga dei programmi operativi per il settore dell'ortofrutta e dell'apicoltura fino a tutto il 2022 e della durata dei diritti di impianto per il settore vitivinicolo.
Visti altresì i fondamentali accordi intervenuti inizialmente nello scorso luglio quale urgente risposta alla crisi pandemica e successivamente nella prima decade di dicembre sul complesso della normativa finanziaria europea per i prossimi anni sia a livello politico che a livello istituzionale, nell'ambito della sessione in oggetto, con apposita integrazione dell'ordine del giorno in corso d'opera, è stata approvata, ai sensi del combinato disposto degli artt.92 e 105 paragrafi 1 e 5 del regolamento del PE (cosiddetta procedura legislativa speciale) ed a grande maggioranza (548 favorevoli, 81 contrari e 66 astenuti), l'allegata risoluzione legislativa concernente il "Progetto di regolamento del Consiglio che stabilisce il Quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021 - 2027". A seguito di tale compromesso ed al fine di stabilirne le modalità di attuazione, è stata inoltre approvata (favorevoli 550, contrari 72, astenuti 73), ai sensi dell'art.148 del regolamento del PE, la decisione, anch'essa allegata, riguardante la conclusione di un "Accordo inter-istituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria, nonché su nuove risorse proprie, compresa una tabella di marcia verso l'introduzione di nuove risorse proprie".
Nella stessa tornata, è stata infine presentata da parte del Presidente della COMAGRI On.le Lins l'allegata interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione UE, ai sensi dell'art.136 del regolamento delPE, sul "Termine della deroga per gli stabilimenti di macellazione prevista dal regolamento (UE) 2017/185":al riguardo il Commissario competente, in replica a tale istanza, ha confermato la posizione dell'Esecutivo europeo sulla questione.

PLENARIA DEL 19/23 OTTOBRE 2020


Si informa che, nell'ambito della sessione plenaria del 19-23 ottobre 2020, svoltasi ancora presso la sede del PE di Bruxelles visto il perdurare della situazione di emergenza derivante dalla pandemia di COVID 19,sono stati ampiamente discussi e quindi approvati  in prima lettura, ai sensi dell'art.59 del regolamento di organizzazione del PE, i seguenti testi legislativi riportati in calce nella loro versione provvisoria, riguardanti l'intero pacchetto sulla riforma della PAC post2020e contenenti gli emendamenti portati dal PE stesso alle proposte normative presentate a suo tempo dalla Commissione UE:
-"Emendamenti del Parlamento europeo, approvati il 23 ottobre 2020, alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell'ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (UE) n.1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio ed il regolamento (UE) n.1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio" -(relatore On.le Jahr) - competente nel merito COMAGRI con procedura di commissioni associate, ai sensi dell'art.54 del regolamento del PE, con la commissione ENVI (ambiente, sanità pubblica  e sicurezza alimentare); si precisa che l'esito finale della votazione stessa è stato il seguente: 425 favorevoli, 212 contrari e 51 astenuti. Si sottolinea altresì che in sede preliminare per tale testo è stato trovato un accordo di compromesso fra le tre maggiori componenti politiche (Partito popolare europeo, Progressisti socialisti e democratici e Renew Europe), votato con significative maggioranze, che ha fatto decadere numerosi emendamenti precedentemente depositati e che è stato criticato da altri gruppi parlamentari, in quanto considerato poco rispondente nel suo contenuto ai principi ecologici ed ambientali portati avanti dalle strategie presentate dalla Commissione UE;
-"Emendamenti del Parlamento europeo, approvati il 23 ottobre 2020, alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n.1306/2013"- (relatrice On.le Müller) - competente nel merito COMAGRI; l'esito finale della votazione in questo caso è stato il seguente: 434 favorevoli, 185 contrari e 69 astenuti;
-"Emendamenti del Parlamento europeo, approvati il 23 ottobre 2020, alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n.1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n.1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli ed alimentari, (UE) n.251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l'etichettaturae la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, (UE) n.228/2013 recante misure specifiche nel settoredell'agricoltura a favore delle regioni ultra-periferiche dell'Unione e (UE) n.229/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle isole minori del Mar Egeo" - (relatore On.le Andrieu) - competente nel merito COMAGRI; per tale testo l'esito finale della votazione è stato di 463 favorevoli, 133 contrari e 92 astenuti.
Per ogni documento è stato altresì favorevolmente votato, ai sensi dell'articolo 59 paragrafo 4 del regolamento del PE, l'avvio dei negoziati inter-istituzionali (triloghi)con la Commissione UE ed il Consiglio, che prenderanno il via quanto prima.



Aggiornato al 17 dicembre 2020



 
 
 

COMMISSIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE - COMAGRI

 

Si è redatto un breve resoconto sui principali puntidiscussi nell'ambito della COMAGRI del 7 dicembre 2020, svoltasi in modalità divideo-conferenza da remoto:


-Nn. 3 - 4 - 5: i tre punti si possono trattare congiuntamente, in quanto hanno riguardato lo stato di avanzamento dei negoziati di "trilogo" in corso sull'intera riforma della PAC post2020,con succinti resoconti su tali negoziati, ai sensi dell'art.74 paragrafo 3 del regolamento del PE, concernenti rispettivamente le tre relazioni che la compongono. In particolare, il relatore sui "Piani strategici della PAC"On.le Jahr  ha informato sugli esiti dell'ultimo trilogosvoltosi il 1°dicembre scorso, nel corso del quale si sono ottenuti significativi progressi sul tema della condizionalità (nello specifico sull'all.3) e sulla dimensione sociale da salvaguardare in sede di redazione dei piani strategici stessi: il prossimo incontro è in programma per il 10 dicembre. Di seguito, è intervenuta l'On.le Müller, relatrice per quanto riguarda il "Regolamento orizzontale", che ha ricordato come nel corso dell'ultimo trilogo,svoltosi il 4 dicembre u.s., si siano discussi i primi due blocchi di argomenti, riscontrando una sostanziale convergenza con il Consiglio sulle problematiche relative agli organismi pagatori, loro certificazione, autorità competenti e governance, con in aggiunta un accordo di massima sulla gestione finanziaria, cui seguirà la successiva emanazione di appositi atti delegati; ovviamente il tutto condizionato alla chiusura o meno dei negoziati ancora in corso sul nuovo Quadro finanziario pluriennale. Peraltro persistono posizioni differenziate sulla performance,argomento che necessita di ulteriori approfondimenti e che costituirà l'oggetto principale della riunione in programma per il prossimo 18 dicembre. Infine, il relatore sulla "OCM unica" On.le Andrieu ha per parte sua informato che nel corso del primo trilogo, tenutosi il 2 dicembre scorso, oltre che a dirimere le schermaglie procedurali, si sono preventivamente affrontati  2 blocchi di questioni, in primis per il settore del vino sul quale si sono riscontrati progressi sulle tematiche relative alla trasformazione dei diritti in autorizzazioni e relativo periodo transitorio, vino senza alcool e Lambrusco, mentre sulle indicazioni geografiche si è trovato un accordo sull'introduzione del principio di sviluppo sostenibile da formalizzare in seguito;  sull'altro blocco relativo alla gestione delle crisi le posizioni rimangono più distanti, in particolare risulta necessario che il mandato ricevuto dal Consiglio sia più definito e chiaro: in ogni caso il relatore stesso si è dichiarato ottimista sul prosieguo dei negoziati, programmati per l'inizio del prossimo anno con la nuova presidenza portoghese del Consiglio;


N.6: si è svolta quindi l'audizione pubblica sul tema di stretta attualità "Il settore agricolo dell'UE dopo la BREXIT": in particolare, dai vari relatori intervenuti, appartenenti ad associazioni di portatori di interessi nell'ambito delle filiere produttive del settore agro-alimentare, si sono da un lato sciorinati i dati sull'import-export fra UE e Gran Bretagna relativi allo stesso settore, sottolineandone la notevole incidenza sul totale degli scambi commerciali bilaterali, risultando la GB il secondo importatore netto di tali prodotti nel contesto internazionale; dall'altro, partendo da questi dati, si sono paventate le gravi ricadute sulle produzioni europee, in caso di mancato accordo globale con il Regno Unito entro la fine del corrente anno. Infatti, con il permanere di significative divergenze sul  cosiddetto "level playing field", ovvero sulle parità di condizioni, nello specifico su regole e standard comuni, si rischia di concedere  vantaggi competitivi, quindi in definitiva favorire la concorrenza sleale, a danno delle aziende europee; di fatto in mancanza di accordo, si assisterebbe al ritorno di dazi e dogane e relativi controlli, oltre che a quelli cosiddetti SPS (sanitari e fito-sanitari) con notevoli ricadute sui trasporti delle merci  e conseguenti aumenti significativi dei costi per gli operatori, che si andrebbero inevitabilmente a scaricare su prezzi al consumo dei prodotti agro-alimentari. Inoltre, per quanto riguarda alcuni settori che sarebbero particolarmente colpiti dalla Brexit(carnibovine e suine, vino, lattiero-caseario, prodotti ortofrutticoli, florovivaismo), si prefigura un aumento di esportazioni da parte degli Stati più danneggiati (per es.l'Irlanda) verso il mercato interno UE, con sicure conseguenze sul reddito dei produttori, che parallelamente  come accennato dovrebbero subire la concorrenza di Paesi terzi (Australia, Nuova Zelanda, USA, Cile) che hanno già accordi commerciali vantaggiosi con la GB; senzatralasciare il danno che deriverebbe loro da una sostanziale divergenza normativasugli standard qualitativi, legislazione sulla sicurezza alimentare, benessere e trasporto degli animali, biologico, etichettatura, qualora la GB si arrogasse il diritto di non sottostare ai principi dei regolamenti europei. Per quanto concerne inoltre le indicazioni geografiche, il rappresentante dellaCommissione UE, intervenuto all'audizione, ha sottolineato come già in sede di accordo di recesso con la GB, siglato il 1° febbraio 2020 e che ha previsto un periodo di transizione fino al 31.12.2020, all'art.54 paragrafo 2 si sia contemplata la continuità della protezione nel Regno Unito dei nomi che sono registrati nell'UE sulla base dei 4 regolamenti di riferimento, senza necessità di riesame ed allo stesso livello indicato dal diritto dell'Unione; pertanto, le IG attualmente riconosciute nell'UE  e quelle iscritte entro la fine del periodo di transizione rimarranno protette in GB anche dopo tale periodo, senza presentare alcuna domanda supplementare né espletare una particolare procedura amministrativa. Sulla base di tali interventi e del dibattito che ne è seguito con gli euro-deputati, sono in conclusione scaturite alcune sollecitazioni all'azione della Commissione UE in vista della scadenza del 31.12.2020: necessità dell'istituzione di una piattaforma di dialogo bilaterale per evitare le principali barriere commerciali, linea diretta fra Commissione stessa e Stati membri per supportare gli operatori del settoreagro-alimentare ai vari livelli nei primi mesi del 2021, ulteriore necessità ed urgenza che la catena agro-alimentare abbia un accesso significativo al fondo dell'UE stanziato per ristorare i settori maggiormente colpiti dalla Brexit, che con i suoi 5 miliardi di euro risulta in prospettiva particolarmente inadeguato a contenere le gravi ricadute sul mercato europeo nel suo insieme.


Aggiornato al 7 dicembre 2020


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