La filiera suinicola italiana: tra innovazione e sostenibilità

Nell'ottica del recepimento delle richieste dei consumatori e degli indirizzi politici europei e nazionali, il settore zootecnico italiano, a partire dal comparto suinicolo, da tempo ha messo in atto una serie di cambiamenti innovativi nella direzione di una maggiore sostenibilità ambientale e del benessere animale.
Processi innovativi di digitalizzazione e la zootecnia di precisione applicati alle aziende del settore permettono un efficientamento produttivo ed una ottimizzazione dei costi e, nel contempo, anche il miglioramento dell'efficienza dal punto di vista ambientale e della sanità animale: ad esempio, un miglior monitoraggio della salute dei capi che permette un'analisi precoce delle malattie e il minor utilizzo di sostanze antimicrobiche; una più efficiente distribuzione degli alimenti con minor spreco alimentare di materie prime e diete finalizzate ad una minore produzione di gas a effetto serra; una maggiore attenzione alle necessità fisiologiche dell'animale con un riscontro positivo sulla qualità dell'alimento di origine animale.
La protezione degli animali negli allevamenti e il loro benessere rappresentano una priorità per gli allevatori e sono sanciti da leggi nazionali e internazionali.
Ogni allevamento italiano è soggetto a regole rigorose che includono il benessere degli animali.
Sicurezza e qualità sono caratteristiche imprescindibili di ciò che esce dagli allevamenti italiani, frutto della professionalità degli allevatori e di tutta la filiera di trasformazione, garantita dall'efficienza dei servizi veterinari, che controllano, verificano e certificano ogni passaggio del percorso della carne, dall'origine sino al suo arrivo nei punti vendita. In questo, l'Italia ha fatto da sempre scelte pionieristiche privilegiando costantemente gli aspetti salutistici a quelli di mercato.
La zootecnia italiana ha anche profuso sforzi notevoli per ridurre in circa dieci anni del 59% l'uso di antibiotici. Una drastica riduzione legata al rafforzamento di altri due pilastri: la prevenzione e l'alto livello di biosicurezza.
La filiera della produzione della carne suina è impegnata ad ottimizzare il processo produttivo per offrire al consumatore sempre e in ogni circostanza carni suine e salumi sempre sicuri, sani e gustosi.
Per i salumi a marchio DOP, inoltre, i produttori devono rispettare i disciplinari di produzione. Il disciplinare di produzione, elemento cardine di ogni prodotto DOP, a cui tutti i produttori devono scrupolosamente attenersi, è depositato presso la Commissione europea, contiene la memoria storica del prodotto e rappresenta la trascrizione "moderna" dei processi produttivi che si sono tramandati di generazione in generazione. Stabilisce come il salume deve essere fatto, dove può essere prodotto e le caratteristiche che il prodotto finale deve avere per essere certificato. E, non da ultimo, contiene la "prova storica", la descrizione del legame con l'ambiente geografico, a testimonianza del valore e dell'importanza non solo commerciale ma anche culturale e sociale del prodotto.
L'iter per ottenere il riconoscimento è lungo e la produzione di prodotti a marchio DOP prevede molti controlli e procedimenti volti ad assicurare il rispetto del disciplinare. Ma la meta finale del viaggio è importante: essere riconosciuto come prodotto di eccellenza che porta con sé - oltre a caratteristiche sensoriali e di gusto uniche - i valori, la cultura e la tradizione di persone che da sempre hanno saputo tramandare saperi, artigianalità e passione.
All'interno del sistema virtuoso delle DOP, infine, un ruolo importante lo svolgono i Consorzi di tutela, che hanno proprio la funzione di tutelare, promuovere e valorizzare i prodotti, in modo da far conoscere un modello produttivo che non è solo economico ma anche sociale e culturale.