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Nuovo elenco aggiornato degli Alberi monumentali d'Italia

 

Il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste rende noto che, con decreto del Direttore generale dell'economia montana e delle foreste, n. 490928 del 18 settembre 2023, è stato approvato il sesto aggiornamento dell'Elenco ufficiale degli alberi monumentali d'Italia, istituito e redatto ai sensi dell'articolo 7 della legge 14 gennaio 2013, n. 10 e approvato con D.M. del 19 dicembre 2017, n. 5450.L'aggiornamento si compone di 320 nuovi patriarchi verdi proposti dalle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Trento, Valle d'Aosta e Veneto.

Al netto degli alberi morti per causa naturale (soprattutto per le tempeste e i nubifragi di quest'estate) o abbattuti per pericolo all'incolumità pubblica dovuto all'elevato deperimento strutturale e fisiologico, la consistenza totale del nostro patrimonio arboreo monumentale censito e inserito nell'Elenco accoglie, oggi, un totale di 4.288 alberi o sistemi omogenei di alberi.Frutto di un'intensa attività di catalogazione realizzata, in modo coordinato e sinergico, dalla Direzione generale delle foreste del MASAF, dalle Regioni/Province autonome e dai Comuni, che la legge ha indicato come diretti operatori del censimento, l'Elenco degli alberi monumentali d'Italia, integrato dal recente aggiornamento, è pubblicato sul sito internet del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (www.politicheagricole.it), all'interno della sezione: "politiche nazionali/foreste/alberi monumentali/Elenco nazionale alberi monumentali".

Gli esemplari che ne fanno parte si contraddistinguono per l'elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali), per l'importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali, per il loro stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari.I nuovi inserimenti vanno ad arricchire il già vasto patrimonio naturale e culturale degli alberi monumentali fino ad ora censiti.

Tra i nuovi ingressi, possiamo citare l'Acero di Caronia (ME), un individuo di circa 1.000 anni caratterizzato da una chioma che copre una superficie di circa 550 m² e che può essere annoverato tra i più grandi esemplari di acero montano d'Italia; il maestoso Castagno di San Francesco da Paola, dedicato all'eremita e santo patrono della Calabria vissuto nel XV secolo, censito nel Comune di Presilano di Celico (CS) e riconosciuto monumentale per l'età e le dimensioni (1285 cm di circonferenza), l'alto valore ecologico e la rarità botanica per fascia fitoclimatica; il Tiglio Sacro di Ospedaletto d'Alpinolo (AV), punto di riferimento per i pellegrini diretti al Santuario di Montevergine che, per imponenza, incute rispetto ed evoca un sentimento di pace e fede nel viandante; la sughera di Montalto di Castro, ragguardevole per le sue dimensioni, sia per la circonferenza (520 cm) sia per l'ampiezza della chioma rigogliosa (19-20 m); la sequoia gigante di Villa Piazzo di Pettinengo (BI) dalle notevoli dimensioni del fusto (894 cm di circonferenza), inserita in un contesto di elevato pregio paesaggistico; il Platano di Scopoli, piantato nel 1778 all'interno dell'Orto botanico dell'Università di Pavia e il cui tronco ha raggiunto una circonferenza di 760 cm, che giganteggia sulla città con i suoi 45 m di altezza.

Con le nuove iscrizioni, le specie arboree monumentali più numerose sono la roverella (598 esemplari), il faggio (226 esemplari), il platano comune (200 esemplari), il leccio (198 esemplari), il castagno (126 esemplari), il larice (122 esemplari) e il cedro dell'Himalaya (115 esemplari). Si confermano detentori dei record di altezza, il platano comune di 55 metri situato nel parco del castello di Agliè (TO), la sequoia sempreverde di 54 metri situata a Reggello (FI) e la sequoia sempreverde di 51 metri situata a Biella mentre, tra gli esemplari di maggiore circonferenza, il fico magnoloide di 3600 cm situato a Villa Garibaldi a Palermo, il Castagno dei Cento Cavalli di 2200 cm di Sant'Alfio (CT) e il castagno di 1400 cm radicato a Grisolia (CS). I due alberi più longevi d'Italia si confermano essere: l'olivastro di oltre 4000 anni di Luras (OT) e  il castagno di 3000/4000 anni sito a Sant'Alfio (CT).
Allo stato attuale, le regioni con il maggiore numero di alberi monumentali sono il Friuli - Venezia Giulia (455 esemplari), la Sardegna (407 esemplari), la Lombardia (366 esemplari), il Piemonte (319 esemplari), la Campania (305 esemplari). I Comuni d'Italia ove è stato censito il maggior numero di patriarchi verdi sono Napoli (52 alberi), Caserta (51 alberi), Priverno (48 alberi), Palermo (46 alberi) e Roma (43 alberi).

Gli alberi monumentali di Italia costituiscono un prezioso e fragile tesoro di rilievo per la collettività: grazie all'attività e gli impegni congiunti della Direzione generale delle foreste, delle Regioni, delle Province autonome e dei Comuni, il patrimonio naturale e culturale che esso rappresenta trova, nell'Elenco ufficiale degli alberi monumentali d'Italia, un imprescindibile strumento per la sua reale tutela e valorizzazione.

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