Pancetta Piacentina DOP*


Il prodotto
Dal taglio grasso della pancia
del suino, detto pancettone, si ottiene la Pancetta Piacentina DOP. La materia
prima proviene dalle razze Large White e Landrace Italiana, Duroc
o altre compatibili con il suino pesante italiano.La zona di produzione
interessa i territori posti fino a 900 metri s.l.m. della provincia di
Piacenza, nella regione Emilia-Romagna. I suini utilizzati per la lavorazione
devono essere nati e allevati nel territorio delle regioni Lombardia ed
Emilia-Romagna.
Metodo di produzione
Dopo essere state squadrate, le carni
selezionate sono rifilate e tenute in cella frigorifera fino al momento della
salatura che avviene a secco e manualmente, utilizzando una miscela di sale,
pepe e spezie. Vengono poi riposte in celle frigorifere per non meno di 10
giorni. Si procede alla raschiatura per togliere eventuali residui della
lavorazione e l'eccesso di sali e spezie. Dopo la salagione e la raschiatura,
le pancette vengono arrotolate con eventuale aggiunta di carne magri e cucite.
Il prodotto passa quindi alla fase di asciugatura e poi di stagionatura per un
periodo non inferiore ai quattro mesi dalla data di salatura in ambienti a
temperatura compresa tra 10 e 18°C e umidità del 70-90%.
Aspetto e sapore
Dalla forma cilindrica e con un peso che varia dai 4 agli 8 kg, la
Pancetta piacentina Dop si caratterizza per un colore rosso vivo inframmezzato
del bianco delle parti grasse e per il tipico alternarsi di strati. Ha un
profumo gradevole e dolce. La fetta è morbida, con tendenza a sciogliersi
grazie alle parti adipose, con un sapore dolce e sapido nello stesso tempo e
note aromatiche dal profumo delicato.
Storia
Risalgono
a un millennio prima dell'era cristiana le prime tracce di allevamenti di
maiali nella zona di produzione della Pancetta piacentina. Altre testimonianze
si hanno nella civiltà romana. Nell'Abbazia di San Colombano a Bobbio, in Val
Trebbia (Piacenza), un mosaico del XII secolo rappresenta il "sacro" rito della
macellazione del maiale. All'inizio del XV secolo, i negozianti di Milano e
della Lombardia già distinguevano i salumi piacentini da quelli di altre
località qualificandoli come "roba de Piasenza". Agli inizi del Settecento la fama dei salumi locali si narra
fosse abilmente sfruttata dal diplomatico Cardinale Giulio Alberoni che,
donando salumi e formaggi, facilitava la risoluzione di problemi organizzativi
e politici anche importanti.
L'intervista a un rappresentante del Consorzio
Consigli utili
Per garantire l'effetto "fondente in bocca" la
Pancetta Piacentina DOP dovrebbe essere consumata a temperatura ambiente. È
sempre preferibile affettarla, sottile e a macchina, poco prima di portarla a
tavola. A meno che non si disponga di porzioni intere, l'ottimale è sempre
consumarla il giorno stesso dell'acquisto e per tale ragione si raccomanda di
comprarla nelle quantità necessarie al consumo. Se non si dispone di un
ambiente con caratteristiche ideali, è consigliabile optare per la
conservazione in frigorifero dopo aver lavato la cotenna della pancetta e
avvolto il salume in un telo leggermente umido. La pancetta, a differenza di
altri salumi, si conserva più lungo. Relativamente agli aspetti nutrizionali,
questo salume è nel gruppo degli alimenti "voluttuari", ossia quegli alimenti
che possiamo consumare per il piacere di farlo e non per una specifica
necessità. Essi contengono molti nutrienti, tra cui proteine di alta qualità,
vitamine del gruppo B, ferro e zinco e tuttavia devono essere assunti con equilibrio.
La raccomandazione è di consumarne occasionalmente fino a 50 g (Indicazioni
CREA su porzioni LARN).