Comunicati stampa
Il Ministro Patuanelli al Seminario ORIGIN "La riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche: una prima analisi sulla proposta di riforma presentata dalla Commissione Europea"
(20.04.2022)

La proposta di riforma della Commissione ci spinge oltre la semplice analisi del quadro normativo del settore, avviando un dibattito molto più ampio sul ruolo e sul futuro delle Indicazioni Geografiche nel nostro sistema agricolo e alimentare.
Probabilmente non ho bisogno di ricordare a voi il primato dell'Italia in Europa con 841 prodotti a indicazione geografica.
Vorrei, invece, evidenziare che il sistema delle DOP e IGP è il segno tangibile del valore della dieta mediterranea con il 70% delle denominazioni europee registrate in Italia, Francia, Spagna e Grecia.
Da oltre 30 anni, le Indicazioni geografiche sono sinonimo di tipicità, qualità e distintività dei sistemi agroindustriali europei e rappresentano la ricchezza e la diversità del nostro patrimonio enogastronomico e l'espressione delle nostre aree rurali.
Credo di potere affermare che con il vostro seminario di oggi si apre ufficialmente il dibattito sul testo del Regolamento tra produttori, consorzi e istituzioni per arrivare a definire una posizione comune e condivisa da sottoporre alle istituzioni europee durante l'iter di approvazione del Regolamento.
Come ben sapete, ho già espresso più volte le mie perplessità, anche in ambito europeo, su alcuni aspetti di questo testo.
Una posizione non isolata che trova una sostanziale condivisione da parte di altri 14 paesi membri.
Oggi, tuttavia, vorrei ribadire i tre punti fermi che ci devono guidare in questo processo di riforma: il mantenimento del legame con il territorio, il rafforzamento del sistema delle tutele e il potenziamento del ruolo dei Consorzi.
Le indicazioni geografiche non sono semplici marchi commerciali ma sono espressione di popolazioni, territori, storia e tradizioni.
Oggi la connessione con il territorio assume una nuova connotazione in senso di sostenibilità ambientale e sociale e la definizione di questi requisiti rappresenta un nuovo elemento di competitività e di distinzione delle nostre produzioni certificate.
Gli sforzi dei nostri produttori, tuttavia, devono essere difesi dalle operazioni di imitazione, evocazione e contraffazione tanto sul mercato fisico quanto su quello online.
Prosek, Aceto balsamico e Bolgheri sono solo i casi più recenti di una normativa che va potenziata e resa più rapida, efficace e uniforme non solo all'interno del mercato comune, ma (soprattutto) nel mercato globale.
D'altra parte, i consorzi di tutela devono essere i protagonisti del nuovo sistema di qualità europeo e garantire le tipiche azioni di tutela e promozione ma acquisire anche nuove competenze in termini di controllo dell'offerta e di commercializzazione delle produzioni.
Le riforme sono processi complessi ed è necessario che tutte le componenti della filiera e le istituzioni facciano sistema per portare in Europa la nostra visone strategica del futuro delle Indicazioni Geografiche.
Ritengo che questo "gioco di squadra" sia decisivo per affrontare tutti i temi e le riforme che attualmente sono in discussione da parte delle istituzioni europee.
Penso alla revisione della normativa in materia di etichettatura degli alimenti e del vino, (con la nostra opposizione al Nutriscore che trova sempre più alleati) o al dibattito cibo-salute che rischia di danneggiare alcune delle più importanti filiere agroalimentari nazionali.
In quest'ambito, ho già avuto modo di dire che considero un successo l'approvazione dell'emendamento De Castro-Dorfmann al report BECA in merito alla distinzione tra uso e abuso di alcool per la prevenzione del cancro.
Le azioni di informazione e promozione sono strumenti potenti per consentire al consumatore di compiere le proprie scelte di acquisto in maniera consapevole.
Poche settimane fa è stato firmato il decreto di 25 milioni di euro per la promozione sul mercato interno dei vini DOP e IGP e stiamo per predisporre una misura analoga per gli alimenti IG con un budget di 15 milioni di euro.
Leggerò con attenzione le conclusioni di questo seminario e ringrazio nuovamente Origin per questa importante occasione di discussione sul processo di riforma delle Indicazioni Geografiche.
Di seguito il video del suo intervento