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Comunicati stampa

Il Ministro Patuanelli in audizione congiunta alle Commissioni Agricoltura della Camera dei Deputati e del Senato 

(14.12.2021)

Qui il seguito dell'intervento del Ministro Stefano Patuanelli oggi in audizione, nelle Commissioni riunite Agricoltura di Senato e Camera, in merito al percorso di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e alla definizione del Piano strategico nazionale (Psn) nell'ambito della nuova Politica agricola comune (Pac). al percorso di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e alla definizione del Piano strategico nazionale (Psn) nell'ambito della nuova politica agricola comune (Pac).

Qui il testo del suo intervento:

"Buongiorno a tutti, 

stiamo lavorando per arrivare al documento che dobbiamo consegnare alla Commissione per l'inizio dell'analisi del confronto sul nostro Piano Strategico Nazionale. Noi scontiamo un problema che è il nostro problema: abbiamo un'agricoltura incredibilmente distintiva sui territori e questo fa sì che ci sia una grandissima differenziazione nelle modalità di produzione, nelle capacità produttive e nella competitività delle imprese. Calare uno strumento su questa realtà così eterogenea risulta particolarmente complesso. È un continuo trovare l'equilibrio. La vera sfida è quella di accompagnare, così com'è, il nostro sistema produttivo che è un valore nel percorso di transizione. Il nostro sistema agroalimentare è così apprezzato nel mondo perché ha tutte queste componenti e non possiamo abbandonarne nessuna, perché ci serve la grande azienda e ci serve il micro agricoltore che fa prodotti a km 0 sul suo territorio e difende la particolarità del territorio. Tutte queste componenti devono essere assolutamente accompagnate in questo percorso.

* La convergenza 
La convergenza verrà fissata al 2026 all'85%, con lo stop loss al 30% e un titolo massimo a 2.000 euro. Questo l'equilibrio che proporremo al tavolo di partenariato che faremo fra qualche giorno. Ci sono quattro settori particolarmente incisi dal taglio dei pagamenti di base e dalla dinamica di convergenza: la zootecnia, l'olio oliva, il riso e il grano. Questa situazione va equilibrata attraverso gli altri strumenti che abbiamo a disposizione: gli eco schemi e gli accoppiati.

* Gli eco schemi
Pensiamo di proporre cinque eco schemi, di cui uno molto importante dal punto di vista della tutela della biodiversità, ossia quello sugli insetti impollinatori, sulle piante mellifere, che però ha una densità economica bassa: parliamo del 5% delle risorse circa. Ci sara' poi un ecoschema a due livelli sulla zootecnia che avrà un'incidenza pari al 40% dell'importo complessivo, e che riguarda da un lato l'utilizzo del sistema Classyfarm per la riduzione del farmaco, dall'altro l'allevamento al pascolo con un incentivo a capo e non a ettaro, in modo da andare a ricadere esattamente su chi fa il pascolo e non su chi ha il terreno. Un incentivo forte, perché' arriviamo fino 200-250 euro/uba, un importo importante per la zootecnia biologica.
In questo modo accompagniamo la zootecnia ma non basta: viene infatti confermato il 50% del 13% degli aiuti accoppiati destinati alla zootecnia. Per quanto riguarda il settore del riso avevamo lo strumento molto utile degli aiuti accoppiati, che era però destinatario di un importo basso rispetto alla perdita dei pagamenti diretti. In questo senso abbiamo inteso fare uno sforzo che stiamo completando e che anticipo a grandi linee: dobbiamo arrivare al 25% di superficie biologica ed al momento siamo al 16%, quindi abbiano bisogno perciò di fare mantenimento da un lato e conversione dall'altro. Non è possibile utilizzare strumenti diversi per sostenere le stesse progettualità e quindi avremmo dovuto separare nettamente il supporto al bio tra il primo pilastro e il secondo pilastro inserendo nell'eco schema soltanto la conversione e mettendo invece il mantenimento della disponibilità del FESR.
Il ragionamento che abbiamo fatto è di mantenere tutto sul secondo pilastro, trasferendo risorse dal primo al secondo pilastro che vanno cofinanziate per un importo complessivo di oltre 1 miliardo per la conversione. In questo modo liberiamo così un pezzo di eco schemi, e riusciamo ad inserire così nella parte degli eco schemi un doppio sostegno all'olio d'oliva con un'eco schema doppio: uno riguarda l'inerbimento delle culture permanenti arboree e uno che riguarda l'aspetto più paesaggistico degli impianti ad olio che hanno una densità arborea al di sotto di una cifra che tiene dentro la Puglia, la Calabria la Liguria e altre regioni, mantenendo però sull'accoppiato solo la progettualità che riguarda l'olio DOP, in modo da liberare risorse sugli accoppiati. C'è poi il settore del grano duro con un pagamento accoppiato che andrà visto in aumento rispetto a quanto oggi previsto.  In questo modo crediamo di aver trovato un equilibrio condiviso con le categorie e le Regioni per andare incontro alle esigenze sia territoriali ma soprattutto di filiera.

* Contratti di filiera
Per quanto riguarda i contratti di filiera abbiamo 1 miliardo e 200 milioni e venerdì abbiamo inviato in Conferenza Stato Regioni che si terrà il 16 dicembre, il regolamento per il V bando. Le sostanziali modifiche rispetto al bando precedente riguardano le eliminazioni del click day, che aveva portato a grandi distorsioni ma soprattutto riguardano la dinamica di assegnazione delle risorse che non sarà più su requisiti minimi che devono essere ottemperati per essere in graduatoria ma prevedrà la nomina di una commissione ad hoc di valutazione dei progetti rispetto agli obiettivi che ci prefissiamo. Ci sono molte risorse per i prossimi anni. Per lo scorrimento del IV bando servono circa 350 milioni oltre ai fondi già stanziati sui i contratti di filiera. Questo ci porta a dire che ci sono molte risorse per i prossimi anni perché rimangono libere quasi 800 milioni per i contratti di filiera. 

* La Logistica
Per quanto riguarda la logistica agroalimentare nel secondo trimestre del 2022 ci sarà l'emissione del bando. In questo momento è aperta una fase di consultazione, per individuare le priorità. Il target è di 48 interventi, e la consultazione tecnica attualmente in corso dovrebbe finire entro dicembre o nei primi giorni di gennaio.

* L'Agrisolare
Per quanto riguarda il parco dell'agri solare, nel primo trimestre del 2022 ci sarà la comunicazione dell'invito a presentare proposte per i programmi di investimento.  Nel quarto trimestre 2024 ci sarà l'assegnazione ai beneficiari del 100% delle risorse totali, assicurando l'erogazione del 30% e del 50% nel quarto trimestre 2022 e nel 2023.

* Meccanizzazione
Per quanto riguarda la meccanizzazione c'è una novità perché alcune difficoltà rispetto all'implementazione di un bando modello ISI ma senza click day, ci stanno portando a proporre una regionalizzazione della misura di anche per confermare il ruolo non soltanto formale di autorità di gestione ma anche politico di gestione delle risorse delle Regioni, stiamo pensando di regionalizzare la procedura di meccanizzazione aumentando le risorse regionali che hanno una conoscenza del territorio più ampia di quella che ha il Ministero.

* Prezzo del latte
Una delle questioni emerse al tavolo tecnico che sta continuando i suoi lavori è legata ad una problematica antitrust, che si sta risolvendo con un parere che giungerà a breve e che confidiamo che sia positivo. Il riscontro dovrebbe arrivare il 21 dicembre.

* Fauna selvatica
Il tempo è maturo per la modifica di una legge che ha trent'anni, la 157, e credo che sia evidente che abbiamo un problema emergenziale ed occorre affrontare il problema con gli strumenti che già oggi le Regioni hanno. C'è una questione politica, le Regioni possono fare, con gli strumenti che hanno, un po' più di quello che stanno facendo. Sono disponibile a fare un tavolo con le Regioni per aiutarle ad utilizzare al meglio gli strumenti che già hanno. Dopo di che concordo che la legge 157 debba essere rivista.

* Burocrazia europea 
Certamente la burocrazia europea complica la vita agli agricoltori e in uno degli interventi che ho fatto a Lisbona a margine del Consiglio informale, prima dell'approvazione definitiva della PAC, ho ricordato che abbiamo perso una grande occasione, perché questa PAC doveva essere quella della semplificazione e della sburocratizzazione ma purtroppo non lo è. Nel nostro piccolo stiamo allora tentando di impostare tutti gli eco schemi con dei sistemi di monitoraggio automatico in modo da garantire un automatismo nella verifica degli adempimenti presi con la sottoscrizione dell'eco schema. Non possiamo però fate tutto da soli e l'impianto complessivo della PAC è molto complicato e piena di burocrazia.

* Risorse all'agricoltura 
Quando sono arrivato al Mipaaf le risorse per l'agricoltura erano di 2,5  miliardi euro ed ora siamo usciti con oltre 7,8 miliardi euro rispetto ad alcuni progetti che siamo riusciti ad ottenere. Abbiamo fatto il possibile per avere quantomeno quelle risorse che spalmate sulle annualità sono pari all'importo che abbiamo perso con la PAC. Col il PNRR abbiamo addirittura più risorse di quante ne avremmo avute senza taglio della PAC.

* Agroenergie
Le aziende agricole non devono diventare aziende energetiche, devono restare aziende agricole. Per questo nella progettualità agri solare incentiviamo con un intervento in conto capitale la realizzazione dell'impianto senza incentivare il prezzo dell'energia perché significherebbe portare l'agricoltore a dare in affitto la propria copertura per un'azienda terza e diventare dei meri fornitori di superficie per altri, con un beneficio limitato per l'azienda agricola. Vogliamo invece che l'agricoltore abbia la disponibilità economica e sosterremo fino al 100% dell'importo dell'impianto perché questo abbia il proprio impianto per l'auto consumo aziendale. In questo modo diamo una opportunità di diversificazione del reddito all'imprenditore agricolo. Alcune perplessità sull'agri voltaico ce le abbiamo. Esistono aree marginali dove si possono fare gli impianti sospesi e provare a fare culture riparatrici con al di sopra i pannelli fotovoltaici.

* Risorse legge bilancio
Sulle risorse della legge di bilancio. Abbiamo raddoppiato gli importi dell'anno precedente, ci sono 690 milioni euro per il fondo mutualistico nazionale nell'aggregato fino al 2027, 250 mln per l'assicurazione agevolata, 237 mln per l'esenzione Irpef, 54 mln per la decontribuzione ai giovani agricoltori, 160 mln per il fondo alle filiere agricole, 10 mln fondo competitività, 10 mln fondo grano pasta, 120 mln distretti del cibo, 74 mln compensazione iva per zootecnia, 16 mln per pesca, 80 mln per Ismea che ha anche Donne in Campo, 100 mln per la strategia forestale nazionale, 50 mln per trasferimento alle regioni per coprire gli anticipi a valere sul credito di soccorso.

* Assicurazioni
Questa riforma radicale della PAC ha un primo elemento che abbiamo chiesto fortemente, che è quello dell'aumento del prelievo al 3% sul primo pilastro, che inizia un percorso di avvicinamento al modello americano delle risorse in agricoltura. Un modello impostato esclusivamente sulla gestione del rischio. Oggi abbiamo il tema della gestione del rischio di chi fa agricoltura che è gestione del reddito alla fine. La PAC negli Stati Uniti porta a gestire unicamente in quel modo le risorse pubbliche e credo che questo sia un percorso che anche l'Europa dovrà fare perché di fatto ci sono delle situazioni climatiche europee che ormai ci avvicinano a quelle dei tornado americani. Il fondo di mutualizzazione andrà a risarcire tutti i percettori di PAC, che contribuiranno col prelievo del 3% alla realizzazione del fondo, con una quantità pari al 40% dei danni catastrofali. Questo dovrà portare a diminuire i premi delle assicurazioni che avranno una quota di rischio inferiore. Riteniamo che il percorso verso l'obbligo assicurativo è un percorso che dobbiamo cominciare a fare. In questo modo si interrompere quel circolo vizioso che porta solo gli agricoltori che sono in zone a rischio ad assicurarsi.

* Pratiche sleali
La questione legata alla deroga per le OP e per i soci è assolutamente necessaria proprio per come è impostato il sistema di controllo delle partiche sleali. Ci saremmo trovati in alcuni paradossi all'interno di filiere che funzionano. Per principio non può esserci pratica sleale nel mondo della cooperazione.

* Nutriscore
Sul Nutriscore abbiamo dato risposte concrete e reali, anche il presidente Draghi dopo l'incontro con il presidente Macron ha dichiarato in modo chiaro la criticità. Lo hanno confermato anche Francia e Spagna. Sono fiducioso che sul Nutriscore si possa mettere una pietra tombale o una minoranza di blocco pronta a bloccare eventuali fughe in avanti. Con la Spagna ci confrontiamo ormai in modo costante perché anche in Spagna è cambiato notevolmente il sentimento. Sono fiducioso che sul Nutriscore si possa mettere una pietra tombale con una minoranza di blocco pronta a bloccare eventuali fughe in avanti.

* Monitoraggio dei bandi
Abbiamo con un decreto del 2 novembre istituito l'unità di missione, abbiamo espletato l'interpello per il direttore di prima fascia e nei prossimi giorni nomineremo il responsabile di unità di missione, che avrà tre direttori di seconda fascia e un certo numero di funzionari che avranno il compito di monitoraggio, rendicontazione e gestione di tutte le progettualità del PNNR.

* Agricoltore attivo
Abbiamo fatto ampie discussioni sulla definizione dell'agricoltore attivo. Ci sono modelli diversi. Occorre trovare l'equilibrio. Non abbiamo modificato la definizione, abbiamo mantenuto a 300 il minimo base e pensiamo di portarlo a 500 in pianura dove ci sono condizionalità meno impegnative per chi coltiva.

* Tutela modello agricolo
Non si tutela per legge un modello agricolo ma con il raggiungimento di obiettivi che vengono fissati. Ci siamo dati come obiettivo di quello di sostenere in modo equilibrato un modello produttivo diversificato come il nostro. La nostra agricoltura è fatta da N mondi diversi che vanno sostenuti tutti.

* Gasolio agricolo
Quando si parla di sussidi ambientalmente dannosi sia fondamentale un percorso di trasformazione di quel sussidio in un incentivo alla transizione. Per cui tutti i sussidi ambientalmente dannosi devono essere tolti e utilizzati per un percorso di transizione dove la transizione c'è. Faccio difficoltà a pensare che i trattori domani siano sostituiti da tagliaerba elettrici, dunque per il SAD sul gasolio agricolo dobbiamo incentivare la ricerca per modelli diversi di trazione, incentivare l'uso di biocombustibili. Non possiamo però da un giorno all'altro togliere una certezza produttiva perché ad oggi non c'è un'alternativa.

* Biologico
Sul Bio ci mettiamo 1 miliardo in più, cofinanziato, di quello che pensavamo. Credo che questo sia il modo migliore per dire che abbiamo una strategia sul biologico. E credo che con quelle risorse possiamo ambire al 30% e non al 25%, che è l'obiettivo che avevamo fissato. Partiamo già da alcune zone del Paese, in particolare dal meridione, penso alla Sicilia, alla Calabria, la Campania e la Basilicata, che hanno grandi superfici agricole utilizzate a bio. Il vero problema è la penetrazione di mercato dei prodotti bio. Perché abbiamo il 16% della Sau e il 4% degli scaffali: occorre capire come sostenere il prodotto bio nel mercato e come farlo arrivare sugli scaffali anche perchè una voglia evidente nel consumatore di prodotti sano e di qualità ma bisogna capire come sostenere il mercato del bio, perché altrimenti avremo tanta produzione e poco scaffale con prodotti bio.

* Vino 
Non esiste un cibo sano e uno insano, un cibo che ti fa venire il cancro e un cibo che invece ti guarisce. Esiste l'equilibrio nella composizione della dieta. Nessun cibo può avere il bollino rosso. Perché nell'equilibrio con cui mi nutro creo la salute del mio corpo. Questo è quello che sosterremo a livello europeo. Non si può pensare di criminalizzare il vino come elemento di per sé in assoluto negativo per la salute dell'uomo.

* Conversione ecologica
Non c'è un unico elemento ma dobbiamo pensare alla transizione come un percorso e non come dei gradini. Credo che questa transizione stia emergendo in modo spontaneo e la stiamo accompagnando spesso nel modo giusto. Il tema delle comunità energetiche è un elemento centrale nella conversione agro ecologica, insieme al fotovoltaico: il modo di autoprodurre la richiesta energetica di quel mondo produttivo. Parlare di innovazione, di agricoltura di precisione, di consorzi per l'uso condiviso di servizi di precisione, è il modo di fare la conversione agro ecologica. Posso suggerire alle Commissioni agricoltura di Camera e Senato di elaborare un documento di strategia per dare spunti al Governo rispetto a come implementare con elementi normativi e di indirizzo la conversione ecologica".

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