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Comunicati stampa

Il Ministro Patuanelli in audizione congiunta alle Commissioni Agricoltura della Camera dei Deputati e del Senato

(02.12.2021)

Il Ministro Stefano Patuanelli è intervenuto in audizione, nelle Commissioni riunite Agricoltura di Senato e Camera, in merito al percorso di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e alla definizione del Piano strategico nazionale (Psn) nell'ambito della nuova politica agricola comune (Pac). Qui il testo del suo intervento:

"Onorevoli Presidenti, Onorevoli Deputati, Onorevoli Senatori,

vi ringrazio per l'invito a questa audizione congiunta delle Commissioni parlamentari Agricoltura di Camera e Senato, che ci offre l'occasione di fare il punto sullo stato di attuazione del PNRR e della nuova PAC, a circa quattro mesi di distanza dai nostri precedenti incontri. 

Come ben sapete, PNRR e PAC sono strumenti strettamente interconnessi, avendo entrambi l'obiettivo di sostenere il settore agroalimentare nei prossimi anni, in un processo di rafforzamento della sostenibilità economica, ambientale e sociale delle imprese. 
 
Penso non sia necessario, in questa sede, ribadire ulteriormente la rinnovata centralità del settore agroalimentare nel contesto socio-economico del nostro Paese. 

Sostenere il settore agricolo significa sostenere il Paese e, insieme, l'obiettivo di produrre meglio consumando meno. 

Il comparto primario, è, infatti, capace non solo di produrre reddito e posti di lavoro, ma una serie di beni immateriali di cui l'Italia non può fare a meno: pensiamo alle eccellenze agroalimentari; alla funzione di tutela e presidio del territorio di fronte ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico nonché alla cura del paesaggio. 

L'elenco delle caratteristiche positive del settore agricolo è ben più lungo, ma non voglio dilungarmi su questo aspetto, mi preme, invece, entrare subito nel cuore degli argomenti al centro di questa audizione. 

Se mi è consentito, inizierei dalla PAC, che rappresenta la parte più consistente degli interventi, sia in termini di risorse che di complessità del processo di attuazione. 

Ricordo che l'Italia ha a propria disposizione fino al 2027 oltre 50 miliardi di euro per lo sviluppo e il sostegno del comparto primario. 

Il budget complessivo è composto da 40 miliardi di quota unionale e ulteriori 11 miliardi di cofinanziamento nazionale e regionale. 

Gli importi sono annualmente così distribuiti:

- 3,6 miliardi per i pagamenti diretti;
- 323,9 milioni per l'Ocm vino;
- 250 milioni per l'Ocm ortofrutta; 
- 34,6 milioni per l'Ocm olio d'oliva;
- 5,2 milioni per l'Ocm miele. 

Per quel che riguarda lo sviluppo rurale la dotazione totale del settennio per l'Italia è pari a 9,7 miliardi di euro a cui si aggiungono 910 milioni di euro derivanti dal Fondo Next Generation UE.

Definizione del Piano Strategico Nazionale (PSN) nell'ambito della nuova Politica Agricola Comune (PAC)

Il Piano Strategico Nazionale (PSN) è il documento centrale per l'attuazione della nuova PAC all'interno dei singoli Stati Membri, che fissa i target da raggiungere, precisa le condizioni degli interventi e assegna le risorse finanziarie, conformemente agli obiettivi fissati e alle esigenze individuate. 

Le azioni del PSN devono concorrere al raggiungimento dei 9 obiettivi della nuova PAC (a cui si aggiunge un obiettivo trasversale relativo a AKIS - Sistema della conoscenza e digitalizzazione): 

- sostenere un reddito agricolo sufficiente e la resilienza del settore agricolo in tutta l'Unione al fine di rafforzare la sicurezza alimentare a lungo termine, e la diversità agricola, nonché garantire la sostenibilità economica della produzione agricola nell'Unione;
- migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività delle aziende agricole, sia a breve che a lungo termine, compresa una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione; 
- migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore; 
- contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi, anche riducendo le emissioni di gas a effetto serra e migliorando il sequestro del carbonio, nonché promuovere l'energia sostenibile; 
- promuovere lo sviluppo sostenibile e un'efficiente gestione delle risorse naturali, come l'acqua, il suolo e l'aria, anche riducendo la dipendenza dalle sostanze chimiche;
- contribuire ad arrestare e invertire il processo di perdita della biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi; 
- attirare e sostenere i giovani agricoltori e i nuovi agricoltori e facilitare lo sviluppo imprenditoriale sostenibile nelle zone rurali;
- promuovere l'occupazione, la crescita, la parità di genere, compresa la partecipazione delle donne all'agricoltura, l'inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile; 
- migliorare la risposta dell'agricoltura dell'Unione alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute, compresi alimenti di alta qualità, sani e nutrienti prodotti in modo sostenibile, ridurre gli sprechi alimentari nonché migliorare il benessere degli animali e contrastare le resistenze antimicrobiche.

Ho voluto ripetere testualmente gli obiettivi della nuova PAC, nella versione definitiva dei testi dei regolamenti approvati il 23 novembre scorso dal Parlamento UE e che proprio oggi saranno adottati dal Consiglio UE, perché costituiscono il punto di riferimento per la definizione e la valutazione di ogni intervento del Piano Strategico. 

La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE dei tre regolamenti sulla riforma della PAC (Regolamento sui Piani strategici, Regolamento sul finanziamento della PAC e le modifiche al regolamento sull'OCM unica) è prevista per il 6 dicembre.

Fino ad oggi abbiamo dovuto operare senza avere a disposizione i testi definitivi dei regolamenti della nuova PAC e questo ha reso ancor più complesso un processo iniziato oltre due anni or sono, con le analisi di contesto e la definizione dei primi scenari di riferimento. 

Tutto il percorso fatto sin qui è stato svolto in costante collaborazione con le Regioni e Province autonome e con il supporto della Rete Rurale Nazionale.

Una volta sciolti i maggiori nodi di incertezza connessi all'articolato dei regolamenti, il processo di elaborazione del Piano Strategico è proseguito nel contesto operativo del Tavolo di partenariato nazionale, riunitosi per la prima volta il 19 aprile e successivamente l'8 settembre. 

Si tratta di uno strumento fondamentale per la valutazione delle esigenze del nostro settore, per sviluppare un confronto trasparente e per garantire la gestione partecipata di tutti i documenti di lavoro. L'obiettivo comune del Tavolo, voglio sottolinearlo, è quello di portare avanti un percorso condiviso con le organizzazioni professionali del mondo agricolo, il mondo istituzionale e la società civile, al fine di contribuire insieme alla predisposizione del nuovo PSN.

A tal fine ho personalmente voluto accertarmi che potessero far parte del Tavolo tutti i soggetti che a diverso titolo hanno dimostrato giustificato interesse a farne parte.
All'ultima riunione, svoltasi il 22 novembre 2021, hanno partecipato 282 rappresentanti, mentre oltre 350 utenti hanno avuto la possibilità di seguire i lavori in streaming. Gli interventi sono stati 46. Par facilitare la discussione ed il confronto, sono stati elaborati diversi documenti di lavoro, scenari di impatto e questionari online, in modo da organizzare al meglio la raccolta e catalogazione delle posizioni espresse.

Oltre ai confronti formali, numerosissime sono state le occasioni di discussione, sia a livello tecnico che politico, che hanno consentito di acquisire rapidamente indicazioni importanti fornite, in particolare, dagli Assessori regionali e dagli onorevoli membri delle Commissioni parlamentari. Colgo l'occasione per ringraziarvi ancora una volta per i contributi che ciascuno di voi ha saputo offrirci. Questa modalità di confronto, a più livelli, ci dovrà consentire di inviare a Bruxelles, entro la scadenza prevista del 31 dicembre 2021, un documento di programmazione il più completo possibile. Sappiamo, tuttavia, che anche nel 2022 ci sarà ampio spazio per affinare ulteriormente la proposta. Il Piano deve avere dei contenuti minimi. Le scelte strategiche e di contesto all'individuazione del numero degli ecoschemi, la dotazione finanziaria degli ecoschemi, l'individuazione dei piani di sviluppo che come sapete avranno un quadro nazionale e non più totalmente regionalizzato, dovremmo individuare i settori destinatari dei pagamenti accoppiati, degli ulteriori Ocm rispetto al 3% possibile al prelievo sul primo pilastro. 

E' chiaro però che alcuni elementi relativi in particolare al reparto FEARS o all'individuazione tecnica puntuale degli ecoschemi,  possono essere affinati in una seconda fase. La Commissione europea ha già comunicato che lascerà aperto il portale di inserimento del Piano Strategico fino a fine gennaio. 

Inizierà in quella fase una valutazione profonda della Commissione rispetto ai piani ricevuti. Avendo avuto interlocuzioni molto frequenti con i colleghi di tutti gli altri Paesi la perplessità sui tempi è stata espressa da molti stati membri. I regolamenti sono stati pubblicati la scorsa settimana, quindi è evidente che c'è un ritardo nell'approvazione giuridica dei testi, nell'applicazione dei regolamenti. Ciò nonostante riteniamo che consegneremo il Piano Strategico nei tempi stabiliti avendo accelerato molto in questa fase quando il quadro fondamentalmente era chiaro. Non vi nascondo che il Tavolo di partenariato ha dimostrato di aver approcci anche diversi all'interno dello stesso, con anche posizioni critiche delle associazioni ambientaliste per alcune mancanze a loro vedere e chiedendo al governo una maggiore incisività nel processo di transizione ecologica dei sistemi agroalimentari.

Credo che la nuova Pac debba tenere l'equilibrio e deve assolutamente rispondere alle posizioni ambientaliste, ma la Pac è un elemento di supporto ai produttori agricoli. Il sostegno deve essere fatto quindi verso il mantenimento delle produzioni agroalimentari, sempre compatibilmente e a tutela dell'ambiente, perché ritengo che la cultura della tutela ambientale non possa essere nella cultura dell'abbandono. Se non si riesce a mettere in equilibrio l'esigenza della produzione e della sostenibilità economica con la sostenibilità ambientale, l'abbandono diventa l'unica alternativa. L'abbandono del territorio porta poi al dissesto, ad incendi, ad alluvioni, a danni ulteriori. Alcune delle scelte del Piano Strategico sono state gia fatte e già inserite nei documenti di lavoro sottoposti a confronto, altre dovranno essere compiute nelle prossime settimane, che saranno, dunque, determinanti.

Le scelte già compiute

Tra le scelte già fatte, è necessario ricordare gli interventi messi in atto dal mio ministero per aiutare il settore agricolo a contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici.La possibilità di prelevare il 3% dal primo pilastro per la gestione del rischio, una posizione forte richiesta da me personalmente e dal nostro paese in tutte le interlocuzioni. Siamo stati lungimiranti vedendo gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici sulle produzioni e sul reddito degli agricoltori e di come le calamità naturali incidono sui livelli di qualità dei produttori ad avere il reddito. 

Anche sul tema acqua sono state fatte delle scelte. L'acqua è un bene sempre più prezioso, da preservare, conservare, riciclare ed utilizzare con estrema parsimonia. L'agricoltura ha bisogno di acqua, soprattutto per produrre beni agroalimentari di qualità; di acqua nel nostro Paese fortunatamente ce n'è abbastanza, servono però infrastrutture adeguate per poterla conservare quando ne arriva in eccesso, una rete di distribuzione moderna, per ridurre sprechi e perdite e per favorire la diffusione di tecniche irrigue particolarmente performanti, soprattutto dal punto di vista del risparmio idrico. E' proprio per questo che abbiamo deciso di potenziare il programma di investimenti attraverso il PNRR, su cui tornerò più tardi.

L'altro grande intervento per far fronte ai cambiamenti climatici è rappresentato dalla gestione del rischio, i cui strumenti sono stati potenziati con l'attivazione del nuovo Fondo di mutualizzazione nazionale sulle emergenze catastrofali, vale a dire siccità, gelo e alluvioni. In questo modo, all'ormai collaudata misura delle assicurazioni agevolate, a cui ricordo si accede volontariamente, abbiamo affiancato il fondo di mutualizzazione, quale strumento rivolto a tutti gli agricoltori, finanziato con il 3% dei pagamenti diretti e con le risorse che saranno rese disponibili attraverso uno specifico intervento cofinanziato dallo sviluppo rurale. Si tratta di un'iniziativa unica sul panorama comunitario, che abbiamo fortemente voluto inserire nel regolamento di base approvato solo due settimane fa in via definitiva, grazie al fattivo contributo dei Parlamentari italiani della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, che ci hanno dato una grossa mano nel convincere la Commissione europea sulla bontà della nostra proposta e a cui va il mio personale ringraziamento. Si tratta di una misura di grande rilievo, creata per intervenire a risarcimento dei danni subiti da tutti gli agricoltori, fino a concorrenza delle risorse disponibili, ammontanti, complessivamente, a 350 milioni di euro all'anno.

Se si considera quindi che attraverso le assicurazioni agevolate vengono attivati circa 300 milioni di euro all'anno di fondi pubblici, vuol dire che il settore agricolo, a partire dal 2023, potrà contare su di un pacchetto di interventi del valore complessivo di 650 milioni di euro all'anno.

Per raggiungere tale provvista finanziaria, nella manovra di bilancio 2022, abbiamo provveduto a integrare il cofinanziamento nazionale, appostando risorse pari a 941,5 milioni euro:

- 691,5 milioni di euro (50 milioni per il 2022 e 128,3 milioni annui dal 2023 al 2027) saranno utilizzati per assicurare il cofinanziamento del Fondo di mutualizzazione che stiamo istituendo con la legge di bilancio, in modo che nel 2022 possa essere avviata una fase sperimentale, ed essere pronti ad intervenire a partire dal 2023.;
- 250 milioni di euro assicureranno il cofinanziamento delle assicurazioni agevolate (50 milioni di euro annui dal 2023 al 2027).

Abbiamo visto che c'è un aumento dei costi delle assicurazioni e quindi abbiamo dovuto integrare il cofinanziamento. Per quanto riguarda questo elemento fondamentale, che ci sposta verso un modello americano, dove la politica agricola comune è incentrata esclusivamente sulla gestione del rischio. 

Credo che sia evidente che la situazione che viviamo oggi è insostenibile per una serie di ragioni. Le assicurazioni concentrano la loro raccolta nelle aree più colpite dai fenomeni e con un aumento dei premi dei prodotti assicurativi con franchigie sempre più elevate. Noi intendiamo intervenire con i fondi di mutualizzazione sulla fascia più bassa, fino al 40, 45% del danno, dove le assicurazioni normalmente non arrivano. Questo consentirà per altro di diminuire il rischio dell'assicurazione e quindi di abbassare i premi e quindi anche la parte volontaria sarà più attrattiva per le aziende. Credo che il dibattito che deve prosi nel 2022 sia se arrivare all'obbligatorietà dell'assicurazione. La dimostrazione di oggi e che ormai non c'è parte del Paese che non è soggetta al rischio catastrofale. 

L'importante sarà individuare degli strumenti automatici di valutazione del danno perché è chiaro che la valutazione a perizia rappresenta un elemento di appesantimento della procedura, di rallentamento, con un ritardo nell'erogazione del risarcimento. Sistemi automatici esistono attraverso reti informatiche, il monitoraggio, con l'ausilio del Crea, dell'ISPRA, della Protezione Civile.  

Le scelte da compiere


Come dicevo, il Piano strategico da inviare a Bruxelles deve contenere alcune importanti scelte, su cui è in corso un approfondito confronto con le Regioni e Province Autonome, con le associazioni di categoria e con tutti i portatori di interesse e su cui un importante contributo dovrà pervenire anche dal dibattito parlamentare. Il 22 novembre scorso abbiamo presentato una prima bozza, in cui vengono individuate alcune scelte strategiche nazionali, che si muovono in coerenza con la logica di intervento richiesta dal regolamento PAC, vale a dire: Obiettivi Specifici, Esigenze, Prioritizzazione, Strategia, Interventi, il tutto da allineare con le raccomandazioni della Commissione, con le esigenze e priorità individuate dal Tavolo di partenariato e con le prime ipotesi di definizione degli interventi.

Le decisioni da adottare sono interconnesse tra loro, in quanto ciascuna scelta impatta sull'ammontare delle risorse complessivamente disponibili. 

Il Mipaaf, congiuntamente alle Regioni, sta esaminando le ricadute dei diversi scenari ipotizzabili, al fine di utilizzare tutte le leve messe a disposizione dalla PAC in modo coordinato (ecoschemi, pagamento accoppiato, interventi di sviluppo rurale), per intervenire sui settori maggiormente bisognosi di sostegno e rispondere in maniera più efficace alle esigenze identificate e agli obiettivi perseguiti.

Occorre, infatti, tenere ben presente che lo spostamento di risorse può ripercuotersi in maniera particolarmente negativa su talune filiere. 

Sostegno di base e convergenza interna

Il sostegno disaccoppiato, derivante dai titoli PAC (direttamente con il pagamento di base e indirettamente con il greening), ammonta attualmente a circa l'85% del massimale dei pagamenti diretti. La quota restante è utilizzata per i pagamenti accoppiati (13 %) e per il pagamento giovani agricoltori (2 %). Con la riforma, la quota destinata al sostegno base si riduce drasticamente, tenuto conto delle risorse da destinare obbligatoriamente agli eco-schemi (25%) e al pagamento ridistributivo (10%). Per tale ragione stiamo valutando due scenari principali, che prevedono una diversa percentuale di massimale destinato al pagamento di base al reddito per la sostenibilità (BISS), pari, rispettivamente, al 44% e al 55%.

Altri scenari elaborati riguardano le diverse ipotesi della convergenza da attuare in quattro anni (entro il 2026), mettendo a confronto gli effetti di una convergenza minimale (valore minimo dei titoli 85% della media nazionale e con lo stop-loss - perdita di valore dei titoli contributori- fissato alla soglia minima regolamentare del 30%), con gli effetti di una convergenza totale (100% con o flat-rate senza titoli). 

Le valutazioni contemplano anche diverse ipotesi relativamente al valore unitario massimo dei titoli (1000 o 2000 euro). 

Rispetto a questo lo scenario su cui ci stiamo muovendo in modo unitario con il contributo delle regioni e le associazioni di categoria è quello di limitare all'85% la convergenza con un percorso graduale di arrivo al 2026 e con una valutazione sul tetto massimo del titolo che però abbiamo visto incide veramente poco nel computo complessivo.  
Pagamento ridistributivo (10%)

Come noto il pagamento ridistributivo (CRISS) è stato fino ad oggi uno strumento volontario che l'Italia ha deciso di non applicare nella scorsa programmazione PAC
La riforma dei regolamenti ne prevede ora un'applicazione obbligatoria, con il vincolo di destinare a tale obiettivo almeno il 10 % della dotazione complessiva per i pagamenti diretti. Tale strumento rappresenta per l'Italia una misura che vale oltre 360 milioni di euro annui. 

Su questo abbiamo delle disponibilità interne: mentre il regolamento dice che dobbiamo prelevare il 10% per la distribuzione, lascia allo Stato membro decidere su due cose: l'entità degli ettari su cui intervenire e la modalità di ridistribuzione. Su questo fronte è necessario decidere se limitare l'accesso alle aziende al di sotto di una dimensione minima o consentire l'accesso a tutte le aziende per lo stesso limite di superficie. Anche in questo caso, sono al vaglio diversi scenari, finalizzati alla valutazione degli effetti sui pagamenti (per ettaro) e sul numero di potenziali beneficiari in funzione delle diverse forme di applicazione.

Eco-schemi

I regimi ecologici (cosiddetti "ecoschemi") rappresentano un elemento innovativo e fortemente caratterizzante della nuova PAC, in quanto puntano a premiare i modelli agricoli più avanzati sul fronte della sostenibilità ambientale. In particolare, essi forniscono un sostegno a favore dei regimi volontari per il clima, l'ambiente e il benessere degli animali.
 
Come accennavo, agli ecoschemi deve essere destinato a regime obbligatoriamente almeno il 25 % delle risorse del I° Pilastro. 

Agli Stati Membri spetta il compito di definire i modelli di ecoschema applicati nel proprio territorio, nel rispetto dei criteri base forniti dal regolamento sui Piani Strategici. 

Si tratta di un tema lungamente dibattuto e approfondito con le Regioni e nell'ambito del Tavolo di Partenariato. 

Innumerevoli sono state le proposte analizzate e degne di nota. 

Tra queste occorre necessariamente compiere un'attenta selezione, che tenga conto dei complessivi equilibri in gioco e, soprattutto, del livello degli impegni e della relativa controllabilità. 

Allo stato attuale, le proposte più rilevanti e su cui si sta concentrando la maggiore attenzione sono 6 su 23 complessivi:

- Pagamento per la riduzione degli antibiotici in allevamento e il benessere animale: un ecoscema per la zootecnia a due livelli. Il primo livello riguarda la riduzione del farmaco che che non va sottovalutata: ridurre l'antibiotico costringe ad aumentare il benessere animale. Un secondo livello riguarda invece gli allevamenti estensivi con pagamento a capo per il pascolo;
- Premio per l'agricoltura biologica;
- Premio per la produzione integrata certificata;
- Pagamento per inerbimento delle colture permanenti;
- Pagamento per colture agro-ecologiche. La misura è finalizzata a sostenere gli agricoltori che si impegnano ad avvicendare le colture principali (cereali), con colture miglioratrici (leguminose) o che introducono colture a perdere di interesse apistico (senza utilizzo di fitofarmaci);
- Pagamento per la coltivazione di essenze floreali e specie mellifere. Il premio è destinato al mantenimento di aree ad elevato interesse ecologico (EFA - Ecological Focus Area), il paesaggio e a sostenere l'apicoltura.

Pagamento accoppiato

In linea con l'attuale programmazione, anche con la nuova PAC sarà possibile destinare ai pagamenti accoppiati fino ad un massimo del 13 % delle risorse destinate ai pagamenti diretti, con possibilità di incremento di un ulteriore 2%, purché tali risorse aggiuntive siano destinate al sostegno delle colture proteiche. Vorrei ricordare che allo stato attuale circa il 50% delle risorse dei pagamenti accoppiati è indirizzato al sostegno del settore zootecnico. Nell'identificare le filiere che necessitano di un sostegno accoppiato, occorre tenere conto dell'importanza di alcuni rilevanti settori, come il riso e la barbabietola da zucchero.


Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM)

La bozza di Strategia individua i principali interventi da attivare nell'ambito delle 4 OCM settoriali (ortofrutta, vino, olio, miele), garantendo una maggiore integrazione con le filiere, al fine di intraprendere quei cambiamenti strutturali necessari a rafforzare le posizioni di mercato, migliorando la qualità delle produzioni e riducendo l'impatto ambientale. 

Condizionalità sociale

Come noto la riforma della PAC introduce la condizionalità sociale, come nuovo prerequisito da rispettare per accedere ai fondi europei. Il nostro Paese è uno di quelli che più ha caldeggiato la condizionalità sociale. Rieniamo di dover fare il possibile per attuarla già dal 2023. Una novità che ho fortemente sostenuto nel corso dei negoziati e che ci consentirà di consolidare la dimensione etica della nostra agricoltura. 

Vista l'importanza del nuovo impegno e la complessità connessa all'attuazione delle nuove norme, sono in corso gli approfondimenti necessari con il coinvolgimento delle altre Amministrazioni e degli altri Enti interessati, con particolare riferimento al Ministero del Lavoro e all'Ispettorato Nazionale del Lavoro. 

Risulta di fondamentale importanza la creazione di una piattaforma nazionale che consenta di comunicare i dati dei controlli effettuati in materia di regolarità dei rapporti di lavoro e in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, in modo da garantire le necessarie decurtazioni dei contributi in caso di irregolarità. 

Il termine ultimo per l'applicazione della condizionalità sociale è il 2025, tuttavia il nostro obiettivo è quello di introdurre tale novità quanto prima, e, se realizzabile dal punto di vista tecnico e ammnistrativo, già dal 2023 .  

Interventi di Sviluppo rurale 

Sono in corso anche gli approfondimenti rispetto alle misure da attivare nell'ambito del secondo Pilastro. 

In continuità con l'attuale programmazione, le Regioni saranno le uniche responsabili della gestione delle misure di sviluppo rurale, fatta eccezione per la gestione del rischio, i cui interventi saranno attuati a livello nazionale.

Ogni Regione e Provincia autonoma individuerà una propria Autorità di Gestione, cui sarà affidata la responsabilità della gestione di circa 75 interventi di sviluppo rurale, attualmente in fase di definizione all'interno della fitta agenda dei tavoli di lavoro. 

Conclusioni sulla PAC 

Come abbiamo visto, la materia è complessa e non mi è possibile, in questa sede, scendere in ulteriori dettagli ed essere completamente esaustivo rispetto all'intenso lavoro di approfondimento tecnico e di confronto, e alle implicazioni collegate a ciascuna scelta. 

Mi preme comunque sottolineare ulteriormente che le misure definite in ambito PAC dovranno essere sinergiche agli interventi "agricoli" previsti nel PNRR e dal Fondo complementare, nonché da tutti gli altri interventi di sistema da cui anche il settore agricolo, alimentare e forestale e le aree rurali potranno trarre vantaggio.

Si tratta di un aspetto rilevante, citato esplicitamente nella bozza del PSN

Percorso di attuazione del PNRR

In parallelo ai lavori per l'implementazione della nuova PAC, io e tutta la struttura Mipaaf siamo intensamente impegnati nella fase attuativa degli interventi del PNRR, che sta entrando nel vivo. Conoscete già i progetti in capo al Mipaaf che riepilogo brevemente:  

- Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (Missione 2 Componente 1 - investimento 2.1), con una dotazione di: 800 milioni di euro;
- Parco Agrisolare (Missione 2 Componente 1 - investimento 2.2), con una dotazione di: 1,5 miliardi di euro;
- Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare (Missione 2 Componente 1 - investimento 2.3), con una dotazione di: 500 milioni di euro;
- Investimenti nella resilienza dell'agro-sistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche (Missione 2 Componente 4 - investimento 4.3), con una dotazione di: 880 milioni di euro;
- Contratti di filiera e di distretto (a valere sul Fondo complementare al PNRR), con una dotazione di: 1,2 miliardi di euro.

Complessivamente il Mipaaf si trova a gestire, nell'ambito del PNRR, risorse pari a 4,88 miliardi di euro, che andranno a diretto beneficio del settore agroalimentare italiano. 

Entro ora nel merito dello stato di avanzamento dei singoli interventi. 


1. Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (Missione 2 Componente 1 - investimento 2.1).

La misura, che può contare su una dotazione di 800 milioni di euro, mira a colmare il forte deficit infrastrutturale del Paese Italia, garantendo un sistema logistico efficiente e sostenibile nei settori di riferimento. L'obiettivo è ridurre l'impatto ambientale dei trasporti agroalimentari, migliorando la capacità di stoccaggio delle materie prime agricole e l'accessibilità economica delle imprese ai servizi interportuali e di snodo nonché la capacità logistica dei mercati all'ingrosso.

Il target finale è l'approvazione di 48 interventi per il miglioramento della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo. 

Il cronoprogramma delle attività prevede due principali scadenze (milestone):

- secondo trimestre 2022: emissione del bando per la selezione dei progetti per l'implementazione del piano logistico per l'agroalimentare;
- quarto trimestre 2022: pubblicazione della graduatoria finale.

Nel mese di ottobre, il Mipaaf ha provveduto alla pubblicazione di un avviso di consultazione tecnica (decreto direttoriale n. 563135 del 28 ottobre 2021).

Tra la fine del 2021 e il primo trimestre 2022 provvederemo a:

- individuare le tematiche e gli ambiti di intervento da finanziare;
- avviare le apposite consultazioni con i portatori di interesse per la definizione degli interventi ritenuti ammissibili;
- definire uno o più regimi di aiuti.

Puntiamo con decisione a garantire l'emanazione del bando e la pubblicazione della graduatoria finale nei tempi stabiliti (rispettivamente secondo e quarto trimestre 2022), per giungere alla concessione dei finanziamenti entro il primo trimestre 2023. Allo scopo di ridurre i tempi di attuazione della misura, stiamo valutando la possibilità di finanziare la misura in esenzione da notifica sulla base delle disposizioni di cui al Regolamento (UE) n. 651/2014.

2. Parco Agrisolare (Missione 2 Componente 1 - investimento 2.2)

Attraverso questo intervento, ci proponiamo di incentivare la produzione di energia rinnovabile tramite l'ammodernamento dei tetti degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, aumentando così la sostenibilità, la resilienza, la transizione verde e l'efficienza energetica del settore. La dotazione dell'intervento, come già detto, è pari a 1,5 miliardi di euro. 

L'obiettivo è quello di arrivare all'installazione di pannelli ad energia solare su di una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq (senza consumo di suolo), con una potenza installata di circa 0,43 GW, realizzando contestualmente una riqualificazione delle strutture produttive oggetto di intervento, con la rimozione dell'eternit e amianto sui tetti (ove presente) e/o migliorando coibentazione e areazione, anche al fine di contribuire al benessere degli animali .

Il cronoprogramma delle attività prevede:

- primo trimestre 2022: pubblicazione dell'invito a presentare proposte per i programmi di investimento;
- quarto trimestre 2024: assegnazione ai beneficiari individuati del 100% delle risorse finanziarie totali, assicurando l'erogazione del 30% e del 50% delle risorse rispettivamente nel quarto trimestre del 2022 e del 2023.

3. Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare (Missione 2 Componente 1 - investimento 2.3)

L'iniziativa prevede di indirizzare i 500 milioni di euro disponibili a due tipi di intervento:

- 400 milioni di euro per l'innovazione della meccanizzazione del settore agricolo;
- 100 milioni di euro per l'ammodernamento dei processi di trasformazione, stoccaggio e confezionamento dell'olio extravergine di oliva.

La misura sostiene, attraverso contributi in conto capitale, l'ammodernamento dei macchinari agricoli con introduzione di tecniche di agricoltura di precisione e di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché l'ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni. L'obiettivo è la riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) tramite il sostegno per l'acquisto di macchinari e trattori agricoli con un più basso impatto ambientale, introducendo un meccanismo di priorità di accesso alla agevolazione in funzione di investimenti da basse fino a zero emissioni.

L'investimento include, inoltre, alcuni obiettivi particolarmente rilevanti per il settore nazionale dell'olio di oliva quali l'ammodernamento della lavorazione, stoccaggio e confezionamento di prodotti alimentari, per migliorare la qualità del prodotto e la sostenibilità del processo produttivo, ridurre e/o eliminare la produzione di rifiuti e favorirne il riutilizzo a fini energetici.

Nel complesso, quindi, la misura consentirà di ridurre l'inquinamento, sostenendo l'utilizzo di trattori intelligenti e macchine agricole di precisione dotate di sistemi di distribuzione, capaci, tra l'altro, di diminuire il consumo di fitofarmaci e fertilizzanti e nel caso dei frantoi, la riduzione delle emissioni tramite l'utilizzo di macchine innovative con sistema di estrazione a due o tre fasi.

Il target finale è il raggiungimento di una soglia di 15.000 beneficiari entro la fine del 2026. Al fine di implementare la misura, prevediamo: 

- entro il primo trimestre 2022: la pubblicazione di un primo bando relativo all'ammodernamento dei frantoi oleari;
- entro il primo trimestre 2023: la pubblicazione di un secondo bando, relativo alla meccanizzazione del settore agricolo.

4. Investimenti nella resilienza dell'agro-sistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche (Missione 2 Componente 4 - investimento 4.3)

Le risorse disponibili sono pari a 880 milioni di euro, di cui:

- 520 milioni di euro per nuovi progetti;
- 360 milioni di euro a coprire il finanziamento di progetti in essere con fondi nazionali.

La misura riguarda interventi per un uso efficiente e sostenibile dell'acqua in agricoltura, con investimenti aventi l'obiettivo di aumentare la resilienza dell'agrosistema irriguo agli eventi climatici, di ridurre le perdite e favorire la misurazione e il monitoraggio degli usi sulle reti collettive (attraverso l'installazione di misuratori e sistemi di telecontrollo).

Lo strumento è già stato avviato secondo quanto previsto dal cronoprogramma:

- a giugno sono stati approvati e pubblicati i criteri di selezione degli interventi (decreto direttoriale n. 299915 del 30 giugno 2021):
- a settembre sono stati individuati i progetti ammissibili e non ammissibili a finanziamento (decreto direttoriale n. 490962 del 30 settembre 2021)
- a novembre è stato emanato il decreto che approva il piano di attuazione per l'avvio delle modalità della verifica dei progetti candidati al finanziamento (decreto direttoriale n. 0598832 del 16 novembre 2021).

Inoltre, per tener conto dell'esigenza di garantire il necessario riequilibrio territoriale tra le proposte finanziabili, in attuazione del decreto-legge n. 77 del 2021, sono stati prorogati i tempi per la presentazione delle candidature da selezionare con le risorse assegnate dalla legge di bilancio 2021, ammontanti ad ulteriori 440 milioni di euro.

Le prossime azioni prevedono: 

- terzo trimestre 2022: l'emanazione dei decreti di concessione dei finanziamenti;
- fine del 2023: aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici riferiti agli interventi finanziati. 

Voglio sottolineare che gli interventi del PNRR si collocano in una più ampia strategia che mira a rafforzare e modernizzare capillarmente il sistema irriguo nazionale, utilizzando in maniera complementare i diversi strumenti e risorse disponibili in ambito nazionale e europeo. 
 
Faccio riferimento, ad esempio, alla legge di bilancio e alle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione. 

Colgo questa occasione per informarvi che è in fase molto avanzata l'iter istruttorio di assegnazione delle restanti risorse del Sottopiano 2 del POA (Piano Operativo Agricoltura) per il finanziamento di infrastrutture irrigue (circa 86 milioni di euro, di cui circa 83 milioni destinati al Sud); nello specifico, è stata pubblicata nei giorni scorsi la graduatoria provvisoria dei progetti ammissibili. Ricordo, inoltre, che è in fase di completamento l'iter istruttorio per l'assegnazione delle risorse per la progettazione di interventi strategici nazionali integrati in ambito territoriale e per i diversi usi dell'acqua, per circa 12 milioni di euro, sempre nel Sottopiano 2 del POA, per il quale sarà pubblicata a breve la graduatoria provvisoria.

Vorrei evidenziare, che tutti gli interventi sul sistema irriguo, che ho appena descritto, operano in maniera complementare alla futura PAC, nell'ambito della quale sarà possibile finanziare interventi finalizzati ad ottimizzare l'uso in campo della risorsa idrica e le buone pratiche agricole, al fine di promuovere l'adattamento del sistema agricolo al cambiamento climatico, nonché l'innovazione nella distribuzione della risorsa anche in considerazione di tutti i valori ecosistemici per l'ambiente, il paesaggio, i laghi e le falde.

5. Contratti di filiera e di distretto (Fondo complementare al PNRR)

La misura può contare su una dotazione di 1,2 miliardi di euro.

I contratti di filiera costituiscono uno strumento di sostegno alle politiche agroindustriali istituito nel 2002 e gestito dal mio Ministero. L'obiettivo generale è quello di finanziare programmi di investimento rivolti alle filiere e ai distretti, che siano sostenibili dal punto di vista ambientale e innovativi dal punto vista tecnologico, perseguendo specifici obiettivi per i singoli settori dell'agroalimentare, pesca, forestale, floricoltura e florovivaismo.

La misura si struttura in due distinte procedure:

- scorrimento della graduatoria dei progetti già presenti nell'ambito del IV Bando 2015/2020 "Contratti di filiera e di distretto" nel settore agroalimentare;
- emanazione di nuovi bandi per tutti i settori con l'obiettivo di finanziare 46 nuovi contratti.

In merito al primo intervento, secondo quanto previsto dal cronoprogramma, a settembre è stato emanato il decreto che ha disposto lo scorrimento della graduatoria del IV bando, destinando le risorse alla copertura del contributo in conto capitale dei programmi di investimento (decreto direttoriale n. 478546 del 28 settembre 2021) e si è provveduto alla richiesta al CIPESS per l'ottenimento della concessione della restante parte dell'investimento. a valere sulle disponibilità del Fondo Rotativo per le imprese (FRI).

In merito al nuovo bando, a ottobre si è conclusa la fase di consultazione tecnica per il settore agroalimentare rivolto ad imprese, associazioni di categoria, Amministrazioni ed enti interessati.

Pertanto, entro la fine del 2021, procederemo alla pubblicazione del V Bando per il settore agroalimentare.

Nel settore della pesca e dell'acquacoltura e in quello forestale si sta valutando l'opportunità di costruire gli avvisi attuativi nella cornice normativa dei Regolamenti di esenzione (generale e di settore), senza pertanto la necessità di notificare a Bruxelles regimi di aiuto ad hoc.

Le prossime scadenze del cronoprogramma prevedono:

- primo trimestre 2023: approvazione delle graduatorie finali per la concessione degli aiuti finanziari per il settore agroalimentare;
- secondo trimestre 2023: approvazione delle graduatorie finali per la concessione degli aiuti finanziari degli altri settori (diversi da agroalimentare) e sottoscrizione di nuovi contratti di filiera e di distretto.

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