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Comunicati stampa

Giornata della Nutrizione: il saluto della Ministra Teresa Bellanova
(15.11.2019)

Buongiorno a tutte e a tutti, 
e grazie per avere voluto dedicare questa giornata a un tema che io considero di grande rilevanza e ho esplicitamente indicato tra i punti qualificanti del programma per la mia azione di governo: la lotta allo spreco alimentare e l'obiettivo fame zero. 

Innanzitutto vogliamo lavorare per affermare sempre di più e meglio il legame indissolubile tra buona agricoltura e buon cibo, e dunque per impedire lo spreco nel piatto, che significa anche costruire buona e corretta informazione a partire dalla più tenere età.
Se le bambine e i bambini di oggi saranno i consumatori di domani, è con loro che dobbiamo lavorare ed è con loro che dobbiamo insistere. Soprattutto è da loro che dobbiamo partire per valorizzare e sostenere la qualità e l'eccellenza del nostro made in Italy e della dieta mediterranea, perché la corretta informazione possa anche tradursi in educazione agli stili di vita sani.

Non a caso nell'illustrare questa giornata voi lo avete inserito in premessa: impedire lo spreco alimentare equivale a riequilibrare il processo che va dal campo alla tavola, lavorando su tutte le criticità che lungo questo passaggio producono spreco e che si traducono, immediatamente, in squilibri ambientali, sociali, economici, nutrizionali. Sostenibilità e riequilibrio nella filiera alimentare sono essenziali.

Anche perché quegli stessi squilibri cui accennavo producono enormi contraddizioni e drammatiche dismisure: bambine e bambini obesi e, contemporaneamente, bambine e bambini che non possono e non riescono a nutrirsi adeguatamente. 

È atroce soltanto pensarlo: ci sono luoghi del mondo, come denuncia l'Unicef nel recente Rapporto sulle condizioni dell'infanzia nel 2019 dove morire di fame non è una metafora ma una drammatica realtà. 

Un'urgenza che investe anche il nostro Paese. 

Una verità che chiama tutti noi a un grande atto di responsabilità e ad un'azione comune e condivisa su come rimediare agli squilibri prodotti. 

Non ne verremo a capo se la politica non assumerà questo tema per intero e in tutta la sua complessità.

Sono convinta che l'Italia in questo possa ritagliarsi un ruolo da protagonista, soprattutto nel settore agroalimentare, grazie al suo modello produttivo, al suo patrimonio culturale e gastronomico, alla vocazione per la qualità e all'attenzione all'ambiente che i nostri produttori mettono in campo ogni giorno. E se tutti noi facciamo della sostenibilità una misura di vita. 
La sostenibilità va praticata e non solo predicata. 
E cibo sostenibile significa chiamare in causa cultura, storia, identità delle comunità. Perseguire uno sviluppo sostenibile significa anche mantenere, e rafforzare, i legami fra cibo e cultura. 

C'è un obiettivo mondiale fissato come primo punto dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite che dobbiamo qui ribadire con forza: l'obiettivo fame zero. 
Di conseguenza, lotta allo spreco.

Per questo, appena insediata, ho voluto immediatamente riconvocare il Tavolo per la lotta agli sprechi e l'assistenza alimentare, che nel corso della giornata sarà raccontato con puntualità nell'intervento declinato sulle politiche in corso di attuazione a livello nazionale e internazionale. Perché la legge approvata nella scorsa legislatura è importante, va attuata correttamente, va sostenuta in modo adeguato, va fatta conoscere diffusamente.

In questo lavoro lungo e difficile i nostri migliori alleati sono: da una parte il mondo della ricerca, dall'altro i consumatori.

La ricerca, per aiutarci a individuare e diffondere modelli di vita fondati su un utilizzo sempre più efficiente e sostenibile delle risorse. Non dobbiamo sprecare cibo come non dobbiamo sprecare suolo, terra, risorse naturali. È la sfida che abbiamo dinanzi e che si chiama anche economia circolare.

E i consumatori. È con loro che dobbiamo perseguire l'obiettivo di dimezzare entro il 2030 lo spreco alimentare pro-capite a valle della filiera alimentare. 
Perché un consumo informato e consapevole significa possibilità e capacità di scelta, e maggiore consapevolezza su quel viaggio dal campo alla tavola. 

Educare, e rieducare, alla corretta alimentazione, diffondere la cultura del gusto, sostenere modelli alimentari equilibrati che riportino all'effettivo valore del cibo, all'educazione nutrizionale, alla limitazione degli sprechi. 

Il lavoro da fare è tanto ma sono convinta che se lo facciamo insieme darà i risultati sperati e soprattutto sconfiggerà quegli squilibri drammatici che interrogano innanzitutto la nostra umanità.


Ufficio Stampa 


 
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