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Comunicati stampa

Intervento Ministra Bellanova all'ottava Sessione dell'Organo direttivo del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura

(11.11.2019)

Direttore Generale della FAO, 
Signor Ministro, 
Signor Segretario del Trattato, 
Signora Presidente, 
Signore e Signori, 

sono lieta di partecipare alla cerimonia inaugurale dell'Ottava Sessione dell'Organo direttivo del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura. Il Governo italiano è orgoglioso e onorato di ospitare a Roma il Polo agroalimentare delle Nazioni Unite, il Segretariato del Trattato e l'Ottava Sessione del suo Organo direttivo. Abbiamo davanti sfide globali, che possiamo affrontare solo stando insieme e attraverso strumenti come questo Trattato. Dobbiamo lavorare nel solco dell'Agenda 2030 per un mondo libero dalla fame, in cui tutti condividono equamente i benefici derivanti dagli sforzi per conservare, difendere la biodiversità, anche attraverso la tutela dei semi. Oggi 4 colture assicurano il 60% delle calorie della popolazione mondiale e la crisi climatica mette a rischio ogni giorno la sopravvivenza di molte specie, compresa quella umana. Nei suoi 15 anni di vita il Trattato ha dato un grande contributo alla tutela e all'utilizzo sostenibile delle risorse genetiche. L'adesione di ben 146 Paesi, provenienti da tutte le regioni del mondo, mostra quanto interesse questo Trattato generi per i suoi benefici. L'Italia ha da sempre sostenuto le attività del Trattato, credendo fermamente nel ruolo che svolge nell'ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile in termini di contributo alla sicurezza alimentare, all'adattamento climatico e alla tutela delle risorse fitogenetiche per le future generazioni. In questi anni, il Trattato ha consentito di raggiungere molti obiettivi. Il primo su cui mi vorrei soffermare è il contributo al rafforzamento delle politiche nazionali e degli strumenti in materia di tutela dell'agro-biodiversità. A tale proposito, vorrei condividere con voi il percorso fatto in Italia. L'adesione al Trattato ad aprile del 2004 ha favorito la consapevolezza dell'importanza delle risorse genetiche e ha funzionato come una leva per sviluppare politiche nazionali in materia di collezione, conservazione, uso sostenibile delle risorse, diritti degli agricoltori, sistema multilaterale e condivisione delle informazioni. 16 milioni di dollari sono stati investiti a livello nazionale per lo sviluppo di attività volte a salvaguardare e assicurare l'uso sostenibile delle risorse genetiche, in particolare quelle di origine locale. Si tratta di un'azione collettiva. Sono coinvolti in queste attività molte amministrazioni territoriali, istituzioni di ricerca, agricoltori, soggetti pubblici e privati. Nel corso degli anni, oltre 50.000 varietà vegetali appartenenti a oltre 200 colture agricole sono state collezionate e caratterizzate, per favorirne l'utilizzo nei futuri programmi di sviluppo sostenibile.  L'Italia si è impegnata a condividere con la comunità internazionale questo materiale e le relative informazioni, attraverso banche dati nazionali, europee e globali. In conformità a quanto stabilito dal Trattato, nel 2012 abbiamo elaborato delle Linee Guida per la Conservazione e la Caratterizzazione della Biodiversità vegetale d'interesse per l'Agricoltura e attraverso un'apposita legge nel 2015 abbiamo istituito l'anagrafe, il portale e la rete nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Per me rappresenta una delle più concrete eredità dell'Esposizione universale di Milano, che come ricorderete l'Italia ha dedicato al tema "Nutrire il pianeta, energie per la vita". Tra le altre azioni poste in essere, vorrei ricordare il sostegno agli agricoltori nei loro sforzi per conservare e utilizzare le risorse fitogenetiche in modo sostenibile. All'interno dei programmi di sviluppo rurale, con le misure agroambientali, supportiamo gli agricoltori custodi ossia tutti quei soggetti che, nell'ambito dell'azienda agricola, si impegnano nella conservazione delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario, soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica. Tuteliamo il loro reddito e insieme il nostro patrimonio unico di biodiversità. Infine, ci siamo impegnati ad assicurare con continuità le risorse per finanziare le attività del Trattato stesso: l'Italia, come paese donatore, finora ha versato contributi volontari pari a 7,5 milioni di dollari nel Fondo di Condivisione dei Benefici, consentendo la realizzazione di progetti che coinvolgono gli agricoltori e le popolazioni locali in diverse parti del mondo per proteggere e utilizzare le risorse genetiche in maniera sostenibile. La crisi climatica ci chiama all'azione, non possiamo restare inermi. Le risorse genetiche devono rappresentare uno strumento per fronteggiare i cambiamenti in atto. Sappiamo bene che esse stesse sono minacciate e ogni sforzo è necessario per preservarle e garantire l'adattamento ai nuovi scenari. Per questa ragione, dobbiamo lavorare per promuovere la conservazione, la caratterizzazione e la diversificazione dei semi e delle piante, e investire nell'innovazione tecnologica, promuovendo la resilienza e l'adattamento delle nuove varietà. Inoltre, andrebbero promossi e incoraggiati i partenariati per consentire una più ampia distribuzione e un maggior uso del germoplasma vegetale. Altra azione da porre in essere all'interno del Trattato è la valorizzazione dei progetti finanziati con il Fondo per la Condivisione dei Benefici. I progetti che realizziamo con queste risorse dovrebbero essere maggiormente incentrati sul tema della crisi climatica, sulla difesa delle colture dai rischi fitosanitari e soprattutto sulle esigenze dei piccoli agricoltori, che contribuiscono enormemente alla custodia delle risorse genetiche e che sono i soggetti maggiormente esposti al rischio fame. Mi piacerebbe anche che fosse valorizzato il ruolo delle donne e delle attività che esse svolgono nel preservare l'agrobiodiversità. Ho apprezzato moltissimo la locandina di questa Ottava Sessione che mette in evidenza il rapporto tra le donne e la custodia delle risorse fitogenetiche. Per rendere più efficaci questi progetti si potrebbe pensare al coinvolgimento di altri organismi internazionali nella realizzazione degli stessi. Infine, dobbiamo continuare a lavorare per la conservazione e l'uso sostenibile delle risorse genetiche vegetali e vorrei ringraziare il Segretariato del Trattato per il programma di lavoro 2020-2023. Vorrei concludere il mio intervento augurando buon lavoro a tutti i delegati e auspicando il raggiungimento del consenso sui vari punti previsti nell'agenda della settimana, con un equilibrato bilanciamento degli interessi contrapposti. Grazie  


Ufficio Stampa

 
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