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Comunicati stampa

Audizione del Ministro Centinaio sul Piano di emergenza per il contenimento di Xylella fastidiosa in Puglia
[19.12.2018]

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

l'audizione di oggi ha l'obiettivo di fare il punto sull'emergenza Xylella, al centro dell'attenzione politica ormai da diversi anni, e sul quadro degli interventi da mettere in atto per farvi fronte, anche in considerazione del fatto che ogni ulteriore ritardo è destinato a rendere irreparabile il danno al settore olivicolo italiano ed al patrimonio paesaggistico di inestimabile valore delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto.

Sin dai primissimi giorni successivi al mio insediamento come Ministro delle politiche agricole, mi sono infatti dovuto confrontare con un emergenza fitosanitaria senza precedenti per il nostro Paese, anche perché la mancata attuazione delle prescrizioni emanate dalla Commissione europea, pone l'Italia a rischio di sanzioni, avendo la stessa Commissione avviato da tempo una procedura di infrazione.

A fronte della mancata applicazione delle misure obbligatorie previste dalla Decisione di esecuzione (UE) 2015/789, più volte modificata e integrata, la Commissione europea ha infatti promosso una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese (la n. 2174 del 2015), che ha portato al deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia (decisione del 16 maggio 2018).

Nello specifico, viene contestato all'Italia l'inosservanza dei seguenti obblighi:
-    garantire nella zona di contenimento la rimozione immediata di almeno tutte le piante risultate infette da Xylella fastidiosa site nei primi 20 km di zona infetta;
-    garantire, sia nella zona di contenimento sia nella zona, il campionamento e l'analisi delle piante ospiti nel raggio di 100 m intorno alle piante risultate infette, nel rispetto della norma internazionale per le misure fitosanitarie, nonché il monitoraggio mediante ispezioni annuali effettuate nel momento più opportuno dell'anno;
-    intervenire immediatamente per impedire la diffusione di Xylella fastidiosa, e mancato rispetto degli obblighi specifici di cui alla decisione (UE) 2015/789 relativi alle rispettive zone colpite, che hanno permesso l'ulteriore diffusione della malattia.

Per queste ragioni, sull'emergenza Xylella ho più volte incontrato il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis e mi sono recato personalmente nelle zone colpite, incontrando agricoltori, cittadini e rappresentanti della Società civile, che chiedono di essere aiutati a gestire l'emergenza.
In questo modo, mi sono immediatamente reso conto della necessità di un cambio di passo rispetto alle azioni messe in campo in passato, cambio di passo che si potrà realizzare solo condividendo con il territorio le iniziative da attuare.

Ho quindi deciso la costituzione di un gruppo di lavoro in cui fossero rappresentati i maggiori esperti della materia, i rappresentanti del territorio e delle istituzioni coinvolte, e ne ho affidato la responsabilità al mio Capo di Gabinetto.

Il Gruppo di lavoro, che ha organizzato anche numerose audizioni dei vari portatori di interesse, ha elaborato un nuovo programma di intervento, che intendo sottoporre all'attenzione della Commissione europea, del Parlamento e della Conferenza Stato-Regioni, anche perché le azioni da attuare riguardano l'intero territorio nazionale e il recente ritrovamento di Xylella sul Monte Argentario ne è purtroppo un'ulteriore testimonianza.

Come sapete, il primo ritrovamento di "Xylella in Puglia" risale al maggio 2013, dopo che alcuni olivicoltori della zona di Gallipoli (LE) evidenziarono una strana sintomatologia nelle piante di olivo descrivibile come un disseccamento.

Ad oggi, seguendo gli ultimi dati di monitoraggio disponibili, l'espansione dell'infezione è giunta fino ai Comuni a sud di Bari, il che rende necessaria una più incisiva azione pubblica e coordinata tra le varie Istituzioni coinvolte.

La Xylella ha modificato profondamente la filiera dell'olivicoltura pugliese in termini economici, spaziali e tecnico-agronomici. Un intervento organico deve quindi essere previsto, al fine di assicurare la sopravvivenza al settore e lo sviluppo del territorio.

Il nuovo Piano d'azione ha come obiettivo l'individuazione di una politica organica per contrastare l'espansione della Xylella, perseguendo tutte le azioni necessarie per il ripristino e il rilancio della coltura olivicola e dell'economia agricola del territorio interessato.

Il piano persegue essenzialmente tre finalità:

a)    innanzitutto, contrastare la gravità dell'epidemia in atto, limitare l'enorme rischio potenziale di espansione in altre regioni del Paese (e conseguentemente la responsabilità verso terzi), dei danni già prodotti o imminenti sul territorio, attuando l'inevitabile e necessaria applicazione delle misure di contenimento e intervenendo più tempestivamente ed in modo più efficace di quanto fatto sinora. Si tratta di un aspetto particolarmente rilevante, anche alla luce del recente ritrovamento in Toscana, anche se in quest'ultimo caso il ceppo è differente da quello pugliese;

b)    attuare uno stretto ed efficace coordinamento delle istituzioni/forze/enti chiamati a gestire le azioni di contrasto sul territorio a tutti i livelli (nazionale, regionale, provinciale, comunale) e con diverse funzioni: legislative, amministrative/gestionali, di prevenzione, controllo, di informazione, ricerca, etc.

c)    incrementare le risorse finanziarie destinate a questi scopi, reperendo finanziamenti aggiuntivi attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione, e il bilancio dell'Unione europea, oltre a potenziare le sinergie con i fondi già impiegati dalla Regione Puglia.

Come detto, il Piano è il risultato di un processo che ha coinvolto tutti i più rilevanti stakeholders e si snoda attraverso i seguenti interventi:

1.    la lotta ai vettori assume un'importanza prioritaria e privilegia misure fitosanitarie di natura agronomica e fitoiatrica a basso impatto ambientale;

2.    Il piano di monitoraggio include un programma di ispezioni e campionamenti, sia in zone demarcate sia in zone indenni, facendo riferimento alle indicazioni comunitarie. Un monitoraggio capillare è previsto nelle aree demarcate della Regione Puglia, nella zona di contenimento e nella zona cuscinetto; ad ogni modo, il monitoraggio interessa l'intero territorio nazionale.
L'attività di monitoraggio, diagnosi e prevenzione non può prescindere da un potenziamento della rete di laboratori di analisi certificati sul territorio nazionale.
Il piano di monitoraggio include un programma di ispezioni e campionamenti, sia in zone demarcate che in zone indenni, facendo riferimento alle indicazioni contenute nella diverse Decisioni comunitarie di esecuzione (n. 2015/789, modificata dalla Decisione UE 2017/2352). L'ispezione e il campionamento sui territori regionali va effettuata dagli ispettori fitosanitari e dagli agenti fitosanitari o da personale tecnico adeguatamente formato e specificamente incaricato dal Servizio Fitosanitario Regionale. Le ispezioni dovranno includere anche le strutture vivaistiche.

3.    La ricerca ha svolto e continua a svolgere un ruolo fondamentale nello studio di tutti i fattori dell'epidemia. I gravissimi danni economici potenziali o già subiti dal comparto olivicolo e vivaistico, nonché le necessità del rilancio di nuove attività agricole, così come la necessità impellente di ricostituire il paesaggio nelle aree infette, impongono di ridefinire le priorità ed avviare nuovi programmi di ricerca per trovare soluzioni utili al vivaismo ed alla individuazione di colture alternative con funzione al contempo produttiva e di presidio paesaggistico.

4.    Il ripristino del potenziale produttivo nelle aree colpite rappresenta una delle priorità del Piano, perseguita con molteplici forme di sostegno e di adeguamento normativo per rispondere in modo più mirato ai bisogni degli operatori, rientrano in questa categoria le seguenti azioni:
-    Snellimento delle procedure di eradicazione delle piante infette, anche al fine di assicurare il rispetto dei tempi imposti dalle pertinenti disposizioni comunitarie (a questo proposito, comunico che è in fase di definizione una proposta normativa da sottoporre all'esame parlamentare)
-    Rimozione delle piante danneggiate da Xylella fastidiosa nella zona infetta in quanto condizione essenziale per procedere ad una ricostituzione o ad una reingegnerizzazione del patrimonio produttivo locale
-    Classificazione delle aree interessate per vocazione e potenzialità produttive, azione che potrà rappresentare un supporto decisionale decisivo per le imprese e la pubblica amministrazione
-    Sostegno delle riconversioni verso cultivar resistenti di olivo e finanziamento dell'espianto e del reimpianto per investimenti produttivi in azienda, favorendo soprattutto i territori che da più tempo sono stati colpiti e privilegiando le aziende più piccole e quelle il cui reddito dipende in misura maggiore dall'olivicoltura
-    Riconversione verso altre colture, presenti in passato e sostituite nel tempo, anche al fine di diversificare il paesaggio agrario e aumentare la biodiversità nel territorio (es. viticoltura, forestazione, ecc.). Per tale aspetto potremmo incidere con una specifica finalizzazione del c.d. Piano Invasi.
-    Salvaguardia degli olivi monumentali, per i quali si rendono necessari interventi che promuovano la pratica dell'innesto con varietà resistenti. Gli ulivi secolari e quelli monumentali sono elementi di assoluto valore paesaggistico che definiscono e caratterizzano senza dubbio l'identità del territorio pugliese. Ad essi va riconosciuta, oltre alla innegabile funzione produttiva e paesaggistica, anche quella di difesa ecologica e idrogeologica dei suoli
-    Il sostegno del reddito delle aziende agricole nella fase di transizioni ai nuovi impianti per un anno successivo all'impianto, attraverso la decontribuzione dei costi previdenziali, la sospensione per uno o più anni delle scadenze dei mutui e l'attivazione del Fondo garanzie ISMEA per favorire l'accesso al credito
-    Un sostegno specifico per le aziende vivaistiche ricadenti in area delimitata con due finalità: 1) adeguamento strutturale per i controlli sanitari richiesti ai vivai, che hanno causato un aumento dei costi di produzione; 2) agevolare il loro trasferimento in aree indenni
-    Ricomposizione fondiaria attraverso la creazione di forme meno gravose (in termini di oneri finanziari e procedurali), favorendo in particolare le Associazioni Fondiarie, la cui esperienza ha prodotto risultati incoraggianti in altre Regioni italiane (Piemonte, Liguria, Friuli Venezia-Giulia).

5.    Il rilancio dell'economia rurale nelle aree danneggiate, con un'ottica che guardi ai legami tra agricoltura e resto del territorio e le forti connessioni intersettoriali della filiera olivicola con il territorio e il paesaggio. Con questo obiettivo, il piano prevede:
-    una serie di iniziative che valorizzino le produzioni locali, il potenziamento delle Organizzazioni di Produttori e forme più avanzate di cooperazione orizzontale e verticale lungo la filiera, in modo particolare attraverso il sostegno all'ammodernamento degli impianti di molitura
-    una maggiore diffusione di attività integrative, tramite misure di sostegno agli investimenti per la diversificazione
-    interventi di recupero del paesaggio (in particolare nella Piana degli ulivi monumentali), privilegiando in assoluto la salvaguardia degli olivi monumentali, ma anche attraverso iniziative associate di piccoli proprietari, forme di recupero di terreni da parte di giovani per attività culturali e ricreative, iniziative di forestazione su terreni marginali, uso collettivo di terreni comunali, etc.
-    Inoltre, proprio a testimonianza della fortissima vocazione agricola dell'area colpita dal batterio, che vogliamo supportare e rilanciare, proprio pochi giorni fa il Distretto agroalimentare di qualità Jonico Salentino ha concluso la raccolta di manifestazioni di interesse per un Contratto di distretto con numeri che parlano da soli: 608 imprese che vogliono investire oltre 360 milioni di euro su 13.750 ettari di superficie. A questa voglia di ripartire vogliamo dare risposte concrete anche attraverso le nuove risorse garantite dal Fondo sviluppo e coesione, perché la Xylella si combatte anche e soprattutto sostenendo il territorio interessato.

6.    Il Piano di comunicazione. L'attuazione del piano dovrà essere preceduta e accompagnata da una serie di azioni comunicative preventivamente condivise a tutti i livelli, dirette a Istituzioni, cittadini, imprese pubbliche e private, agricoltori, rappresentanti del mondo ambientale e della società civile, con l'obiettivo di portare a conoscenza di tutti l'effettiva gravità della Xylella, del rischio della sua diffusione, degli aspetti tecnici dell'epidemia, degli obblighi e delle prescrizioni di legge, non solo per operatori del comparto olivicolo.

7.    Le Risorse finanziarie. Per la realizzazione delle attività sinteticamente descritte, come detto è stato necessario reperire ulteriori risorse, attivate attraverso il Fondo sviluppo e coesione, che si aggiungono e integrano le risorse già previste dalla Regione Puglia.

Inoltre, nell'ambito del nuovo quadro normativo di riordino del Servizio fitosanitario nazionale, dovrà essere prevista la costituzione di una dotazione finanziaria permanente per le azioni di immediata urgenza in relazione agli organismi nocivi e alla gestione delle emergenze fitosanitarie, così come un apposito stanziamento del fondo di solidarietà nazionale di cui al D.lgs. 102/2004.

Le risorse aggiuntive attivate attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), in accordo con la Regione Puglia (la quale interviene soprattutto attraverso il proprio Programma di sviluppo rurale), saranno destinate prioritariamente ad interventi volti al rilancio dell'economia agricola e rurale della zona maggiormente colpita.

L'allocazione delle risorse FSC verrà predisposta da apposito e successivo protocollo d'intesa tra il Ministro e il Presidente della Regione Puglia, nell'ambito del quale saranno altresì previste le risorse per le esigenze relative alla filiera vivaistica.

 
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