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Asse prioritario 4 - Sviluppo sostenibile delle zone di pesca

L'asse 4 è una novità introdotta con il nuovo Fondo per la Pesca.
Ai sensi degli artt. 43, 44 e 45 del Regolamento (CE) 1198/2006 e degli artt. 21-25 del Regolamento (CE) n. 498/2007, il FEP può finanziare, con portata sperimentale, azioni in materia di sviluppo sostenibile e miglioramento della qualità di vita nelle zone di pesca ammissibili nel quadro di una strategia globale di sostegno all'attuazione degli obiettivi della politica comune della pesca, tenendo conto in particolare delle implicazioni socioeconomiche.

La peculiarità dell'Asse IV è l'approccio di tipo bottom-up, essendo gli attori locali preposti a definire la propria strategia di sviluppo sostenibile con la costituzione di un gruppo locale che riunisca rappresentanti del settore alieutico locale e di altri settori pubblici e privati. Il gruppo deve tuttavia essere sufficientemente ampio per poter portare a termine una strategia integrata di sviluppo locale e pertanto è necessario rivolgere particolare attenzione alla sua composizione, alla ripartizione dei compiti e all'attribuzione delle responsabilità, che devono essere chiare e trasparenti.

Il gruppo locale deve elaborare, nel rispetto della strategia dell'Organismo Intermedio, una strategia locale di sviluppo. La strategia deve inserire l'attività di pesca nel contesto generale dello sviluppo della zona e deve essere fondata sulle esigenze in precedenza individuate dei vari attori e settori economici e sulle loro reciproche interazioni. Nel quadro di questa strategia il gruppo locale deve definire l'insieme di interventi che richiedono un finanziamento pubblico. Gli interventi devono essere intesi a creare o rilanciare attività economiche, ad esempio dando nuovo impulso alle attività di pesca in declino, sviluppando poli di ecoturismo, valorizzando il patrimonio naturale o architettonico in modo da attirare i visitatori, finanziando attività di formazione professionale all'interno o all'esterno del settore della pesca e così via.

Alla luce delle criticità emerse nelle esperienze di molti GAL in ambito rurale, è fondamentale che le strategie proposte dai gruppisiano sostenibili, basate sulla promozione e gestione di progetti e di interventi che possano consentire al gruppo di autofinanziarsi e di svilupparsi nel lungo termine.
 

 
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